MARCO PANARA, LA RIVOLUZIONE
DELL'HAMBURGER (POST EDITORI, PP. 192, EURO 22) Marco Panara,
giornalista, ne La rivoluzione dell'hamburger uscito per Post
Editori, ricostruisce la visione di Kioene, azienda padovana che
oggi detiene il 40 per cento delle quote di mercato dei burger
di verdure. I fondatori di Kioene sono i fratelli Tonazzo che,
industriali della carne da generazioni, già dagli anni Ottanta
intuirono le potenzialità dei prodotti a base di proteine
vegetali, più sostenibili per l'ambiente. Nel saggio Panara
ricorda che la produzione di carne, uova e latte è causa del 14
per cento delle emissioni globali di CO2 ed il primo
responsabile del consumo di suolo e acqua, della deforestazione
e dell'eutrofizzazione di laghi. "Dalla nostra fame di carne
derivano gran parte del consumo di suolo e di acqua, dalla
necessità di nutrire gli animali che noi mangeremo dipendono
l'enorme uso di fertilizzanti chimici, erbicidi e pesticidi che
impoveriscono la biodiversità e i terreni e inquinano le falde
acquifere", scrive Panara. "Il mondo si muove, ci affolliamo in
tanti su questo piccolo pianeta e saremo dieci miliardi tra soli
trent'anni. Dovremo nutrirci tutti e dovremo fare in modo che
tutti potremo farlo in maniera sana e adeguata, che tutti avremo
ogni giorno le sostanze necessarie per vivere in salute",
sottolinea. La disponibilità di cibo "ha da sempre segnato la
storia determinando migrazioni, aperture di rotte, conflitti, e
i rapporti tra le comunità e le classi sociali, delle quali la
disponibilità di cibo è stata da sempre il primo e più odioso
fattore discriminante", commenta ancora Panara. La popolazione
mondiale è in rapida crescita. Qual è la soluzione per avere
cibo per tutti? "Equilibrare le nostre diete riducendo il
consumo delle proteine animali nei paesi che ne consumano di più
e sostituendole con proteine a base vegetale, ridurre il numero
degli animali che alleviamo con metodi crudeli e uccidiamo ogni
anno, ridurre l'uso di fertilizzanti chimici, erbicidi e
pesticidi, evitare le monoculture intensive, favorire la
riforestazione e preservare rigorosamente gli ambienti rimasti
selvaggi", conclude Panara.
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