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In un libro i burger vegetali, alternativa green alla carne

In un libro i burger vegetali, alternativa green alla carne

Storia di Kioene, azienda padovana leader nei burger di verdure

ROMA, 12 gennaio 2024, 11:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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MARCO PANARA, LA RIVOLUZIONE DELL'HAMBURGER (POST EDITORI, PP. 192, EURO 22) Marco Panara, giornalista, ne La rivoluzione dell'hamburger uscito per Post Editori, ricostruisce la visione di Kioene, azienda padovana che oggi detiene il 40 per cento delle quote di mercato dei burger di verdure. I fondatori di Kioene sono i fratelli Tonazzo che, industriali della carne da generazioni, già dagli anni Ottanta intuirono le potenzialità dei prodotti a base di proteine vegetali, più sostenibili per l'ambiente. Nel saggio Panara ricorda che la produzione di carne, uova e latte è causa del 14 per cento delle emissioni globali di CO2 ed il primo responsabile del consumo di suolo e acqua, della deforestazione e dell'eutrofizzazione di laghi. "Dalla nostra fame di carne derivano gran parte del consumo di suolo e di acqua, dalla necessità di nutrire gli animali che noi mangeremo dipendono l'enorme uso di fertilizzanti chimici, erbicidi e pesticidi che impoveriscono la biodiversità e i terreni e inquinano le falde acquifere", scrive Panara. "Il mondo si muove, ci affolliamo in tanti su questo piccolo pianeta e saremo dieci miliardi tra soli trent'anni. Dovremo nutrirci tutti e dovremo fare in modo che tutti potremo farlo in maniera sana e adeguata, che tutti avremo ogni giorno le sostanze necessarie per vivere in salute", sottolinea. La disponibilità di cibo "ha da sempre segnato la storia determinando migrazioni, aperture di rotte, conflitti, e i rapporti tra le comunità e le classi sociali, delle quali la disponibilità di cibo è stata da sempre il primo e più odioso fattore discriminante", commenta ancora Panara. La popolazione mondiale è in rapida crescita. Qual è la soluzione per avere cibo per tutti? "Equilibrare le nostre diete riducendo il consumo delle proteine animali nei paesi che ne consumano di più e sostituendole con proteine a base vegetale, ridurre il numero degli animali che alleviamo con metodi crudeli e uccidiamo ogni anno, ridurre l'uso di fertilizzanti chimici, erbicidi e pesticidi, evitare le monoculture intensive, favorire la riforestazione e preservare rigorosamente gli ambienti rimasti selvaggi", conclude Panara.
   

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