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Mussardo celebra i cento anni della meccanica quantistica

Mussardo celebra i cento anni della meccanica quantistica

Ampio ma divulgativo lavoro con gli scienziati protagonisti

TRIESTE, 13 febbraio 2025, 10:46

Redazione ANSA

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(di Francesco De Filippo) GIUSEPPE MUSSARDO, "DIO GIOCA A DADI CON IL MONDO. LA STORIA DELLA MECCANICA QUANTISTICA" (Castelvecchi; pp.588; 35 euro). Il titolo chiarisce subito la grande ambizione del libro, e le circa 600 pagine che seguono la copertina mantengono la parola della promessa frontale. Albert Einstein per manifestare il proprio scetticismo rispetto alla teoria quantistica utilizzava una acuta e nota metafora: "Dio non gioca a dadi con l'universo". Giuseppe Mussardo, docente di Fisica alla Sissa, titola la sua monumentale 'storia della meccanica quantistica' rispondendo proprio al genio tedesco del secolo scorso: "Dio gioca ai dadi con il mondo".
    Einstein non accettò mai l'ipotesi che l'universo fosse fondato sull'indeterminazione e sulla probabilità, convinto - secondo i canoni della fisica classica - che la ricerca avrebbe scoperto tutto delle fondamenta dell'universo. Bastava applicarsi. In effetti molto si è scoperto, ma la verità è opposta a quella che si aspettava Einstein. Lo dimostrò un esperimento ideato da Bell nel 1966 e realizzato anni dopo da John Clauser e Alain Aspect (Nobel 2022). Non esiste una teoria migliore della meccanica quantistica: la realtà ha natura probabilistica.
    Il libro è la storia dei cento anni della meccanica quantistica dal 1925, quando un ragazzino geniale, arrogante e gracile, Werner Heisenberg, formulò una teoria della meccanica quantistica. Mussardo la inserisce nella lista selezionatissima degli sviluppi scientifici più rilevanti del '900: relatività, Big Bang, Godel sulla incompletezza della matematica, Turing nella computazione, la scoperta del DNA in genetica e la MQ. Che dà una "descrizione definitiva del comportamento di tutti i fenomeni fisici fondamentali: la teoria principale della Natura". Mussardo ne sottolinea il paradosso: "La teoria, certezza della realtà fisica, sostiene che a governare eventi fisici siano invece le leggi della probabilità".
    Nata per spiegare le anomalie atomiche scoperte a fine '800, oggi la MQ è diventata l'architrave di altre discipline scientifiche come chimica e biologia, per non parlare delle applicazioni nella microelettronica o nell' ottica, all'origine della futura rivoluzione nella computazione e informazione quantistica". Se la relatività si deve alla genialità di un solo uomo, la MQ è un puzzle composto di tessere apportate ciascuna da una mente acutissima. Non solo Einstein ma Max Planck, Niels Bohr, Louis de Broglie e, dopo, Wolfgang Pauli, Heisenberg, Paul Dirac, Erwin Schrodinger. Con gli anni si è estesa fino ad ambiti come la filosofia, che si interroga ad esempio su cos'è la materia, la realtà. E' una scienza controintuitiva: "Mentre la fisica classica può essere difficile da maneggiare ma non da capire, con la meccanica quantistica bisogna avere un livello molto alto di astrazione", puntualizza Mussardo. Allora, cosa ci aspetta? "Un punto di svolta avverrà quando sarà costruito un computer quantistico scalabile (che si possa migliorare e che sia maneggevole). Le ricadute saranno tecnologiche e scientifiche". Il "primo impatto sarà una maggiore conoscenza, il resto ... chissà".
    Nell'attesa, leggendo il libro se ne scopre un versante avvincente: tanti scienziati sono personaggi curiosi e di una ricchezza unica. Mussardo ricostruisce le relazioni tra loro, i "bellissimi epistolari", ne ha letto gli articoli scientifici.
    "Einstein in due pagine ti dice tutto, oggi il minimo è di 30 pagine". L'approccio è storico: "Questa teoria attraversa tutto il '900; Eisenberg è nella Germania nazista, fa parte del Progetto Uranio; Fermi e gli altri negli Stati Uniti costruiscono la boma atomica: è una scienza vissuta nella realtà. Il libro ti trascina nel flusso della storia, mostrandoti la ricchezza di questo movimento scientifico".
   
   

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