(di Francesco De Filippo)
GIUSEPPE MUSSARDO, "DIO GIOCA A
DADI CON IL MONDO. LA STORIA DELLA MECCANICA QUANTISTICA"
(Castelvecchi; pp.588; 35 euro). Il titolo chiarisce subito la
grande ambizione del libro, e le circa 600 pagine che seguono la
copertina mantengono la parola della promessa frontale. Albert
Einstein per manifestare il proprio scetticismo rispetto alla
teoria quantistica utilizzava una acuta e nota metafora: "Dio
non gioca a dadi con l'universo". Giuseppe Mussardo, docente di
Fisica alla Sissa, titola la sua monumentale 'storia della
meccanica quantistica' rispondendo proprio al genio tedesco del
secolo scorso: "Dio gioca ai dadi con il mondo".
Einstein non accettò mai l'ipotesi che l'universo fosse
fondato sull'indeterminazione e sulla probabilità, convinto -
secondo i canoni della fisica classica - che la ricerca avrebbe
scoperto tutto delle fondamenta dell'universo. Bastava
applicarsi. In effetti molto si è scoperto, ma la verità è
opposta a quella che si aspettava Einstein. Lo dimostrò un
esperimento ideato da Bell nel 1966 e realizzato anni dopo da
John Clauser e Alain Aspect (Nobel 2022). Non esiste una teoria
migliore della meccanica quantistica: la realtà ha natura
probabilistica.
Il libro è la storia dei cento anni della meccanica
quantistica dal 1925, quando un ragazzino geniale, arrogante e
gracile, Werner Heisenberg, formulò una teoria della meccanica
quantistica. Mussardo la inserisce nella lista selezionatissima
degli sviluppi scientifici più rilevanti del '900: relatività,
Big Bang, Godel sulla incompletezza della matematica, Turing
nella computazione, la scoperta del DNA in genetica e la MQ. Che
dà una "descrizione definitiva del comportamento di tutti i
fenomeni fisici fondamentali: la teoria principale della
Natura". Mussardo ne sottolinea il paradosso: "La teoria,
certezza della realtà fisica, sostiene che a governare eventi
fisici siano invece le leggi della probabilità".
Nata per spiegare le anomalie atomiche scoperte a fine '800,
oggi la MQ è diventata l'architrave di altre discipline
scientifiche come chimica e biologia, per non parlare delle
applicazioni nella microelettronica o nell' ottica, all'origine
della futura rivoluzione nella computazione e informazione
quantistica". Se la relatività si deve alla genialità di un solo
uomo, la MQ è un puzzle composto di tessere apportate ciascuna
da una mente acutissima. Non solo Einstein ma Max Planck, Niels
Bohr, Louis de Broglie e, dopo, Wolfgang Pauli, Heisenberg, Paul
Dirac, Erwin Schrodinger. Con gli anni si è estesa fino ad
ambiti come la filosofia, che si interroga ad esempio su cos'è
la materia, la realtà. E' una scienza controintuitiva: "Mentre
la fisica classica può essere difficile da maneggiare ma non da
capire, con la meccanica quantistica bisogna avere un livello
molto alto di astrazione", puntualizza Mussardo. Allora, cosa ci
aspetta? "Un punto di svolta avverrà quando sarà costruito un
computer quantistico scalabile (che si possa migliorare e che
sia maneggevole). Le ricadute saranno tecnologiche e
scientifiche". Il "primo impatto sarà una maggiore conoscenza,
il resto ... chissà".
Nell'attesa, leggendo il libro se ne scopre un versante
avvincente: tanti scienziati sono personaggi curiosi e di una
ricchezza unica. Mussardo ricostruisce le relazioni tra loro, i
"bellissimi epistolari", ne ha letto gli articoli scientifici.
"Einstein in due pagine ti dice tutto, oggi il minimo è di 30
pagine". L'approccio è storico: "Questa teoria attraversa tutto
il '900; Eisenberg è nella Germania nazista, fa parte del
Progetto Uranio; Fermi e gli altri negli Stati Uniti
costruiscono la boma atomica: è una scienza vissuta nella
realtà. Il libro ti trascina nel flusso della storia,
mostrandoti la ricchezza di questo movimento scientifico".
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