"Anche gli aspetti simbolici di
determinati eventi hanno un significato profondo. Questo luogo è
stato un complesso monastico, una caserma dove ci si prepara
alla battaglia: la sintesi perfetta di una vita attiva e
contemplativa di una comunità. Nella parola archivio c'è la
parola archè, l'origine, il principio. Ed è molto bello che in
un luogo del genere si celebri l'istituzione del deposito delle
origini, la filogenesi di una comunità". Lo ha detto il ministro
della Cultura, Alessandro Giuli, a margine della inaugurazione
della sede dell'Archivio di Stato a Barletta.
"È un luogo che non sarà soltanto di lettura, di
consultazione, ma anche di socialità, di condivisione e,
lasciatemi dire, anche di digitalizzazione e quindi di custodia
affinché - ha aggiunto - un materiale così delicato e così
pregiato trovi non soltanto la possibilità di essere consultato,
ma anche preservato nella durata della storia".
Sui ritardi nell'istituzione della sede dell'archivio, il
ministro ha replicato: "Siamo tutti sempre in ritardo
sull'orologio della storia, ma in questo caso siamo arrivati
puntuali almeno oggi a questo appuntamento e siamo orgogliosi
di restituire a questa comunità un patrimonio di questa
importanza".
"I depositi di documenti, spesso caratterizzati da
un'impostazione monoculturale, possono essere valorizzati
arricchendoli con i fondi archivistici provenienti dagli Archivi
di Stato di varie città e municipalità ed è questo - ha
proseguito - che rende questo progetto particolarmente
significativo: il dialogo tra le istituzioni e i luoghi del
sapere e della conoscenza, contribuendo a mantenere viva la
memoria storica".
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