"Nel momento in cui l'Europa dovesse
accordarsi per un defense act che impegni fondi europei sarebbe
un bel segnale che una parte degli stanziamenti, seppur minimi,
possa essere destinata a un fondo europeo per la cultura perché
la cultura rende silenti le armi ed è in grado di parlare la
lingua del dialogo, senza barriere". Così al QN il ministro
della Cultura Alessandro Giuli.
Rispetto al dl Cultura "le risorse non sono mai sufficienti e
dovremmo aggiungere sempre uno zero - prosegue - ma è un segnale
molto forte: 35 milioni per il mondo delle biblioteche e
dell'editoria, 10 milioni per le pagine culturali. Questo
dimostra l'attenzione speciale che il governo vuole riservare
all'editoria per aumentare quantità e qualità dell'offerta
culturale dei giornali che hanno bisogno di ritrovare non solo
le vendite, ma anche le firme dei grandi scrittori, i racconti.
Nel Dl c'è un capitolo che riguarda gli incentivi per gli under
35 per aprire librerie e l'idea di lavorare sulla siccità
culturale delle aree interne, le stesse da cui si allontanano i
giovani, ma c'è una riflessione per riformulare la Carta della
cultura sulla capacità di accesso rispetto alle fasce deboli e,
in modo accentuato, per premiare il merito dei giovani".
Trump e Musk? "E' l'unica classe dirigente americana a
disposizione, bisogna trattare, parlare senza pregiudizi,
misurandone le sgrammaticature che ci sono state. Nel caso di
Musk dettate dall'inesperienza politica. Noi Europa siamo
arrivati impreparati alla seconda presidenza Trump".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA