Celebra dieci anni di vita il
Solutions Journalism Network, organizzazione non profit che si
occupa di divulgare il giornalismo delle soluzioni su scala
mondiale. Si tratta di un approccio all'informazione simile al
giornalismo d'inchiesta che sceglie l'approfondimento piuttosto
che la velocità di narrazione. Il primo passo è stato compiuto
nel 2010 con la nascita della rubrica Fixes curata da Tina
Rosenberg e David Bornstein per il New York Times. Nel 2013 ai
due giornalisti si è aggiunta la giornalista Courtney Martin: è
nato così il Solutions Journalism Network che oggi conta 45
professionisti che operano da diversi Paesi del mondo.
In Italia il Solutions Journalism Network collabora con il
Constructive Network fondato nel 2019 dai giornalisti Assunta
Corbo, Vito Verrastro, Andrea Paternostro, Isa Grassano, Marco
Merola, Mariangela Campo e Angela Di Maggio. "Il network propone
formazioni ai singoli professionisti, ma anche agli Ordini dei
Giornalisti Regionali e alle università per fare in modo che
sempre più professionisti abbraccino questo approccio. Siamo
partiti in 7 e oggi siamo circa 200 giornalisti italiani
distribuiti su territorio nazionale ed europeo", ha spiegato
Assunta Corbo, co-founder Constructive Network, Lede Fellow e
Trainer Certificata del Solutions Journalism Network.
Lo scorso giugno è uscito in Italia il libro "Inversione A U.
Come il giornalismo costruttivo può cambiare la società" scritto
da Assunta Corbo e Mariagrazia Villa, presidente del Comitato
Etico del Constructive Network. Il volume, edito da Do It Human
Editore, è un manuale e saggio che racconta la storia del
solutions journalism e suggerisce metodologie e strumenti da
mettere in pratica come professionisti dell'informazione. Il
volume verrà presentato il 27 ottobre alle 17 a Milano, al Ècate
Caffè Libreria. La serata sarà un'occasione per festeggiare i 10
anni del Solutions Journalism Network.
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