Un'opera senza fronzoli né
distrazioni, in cui la musica, il coro e la danza celebrano il
dramma eterno della morte e dell'amore: la rivoluzione portata
nel melodramma da Christoph Willibald Gluck arriva al Costanzi
con "Orfeo ed Euridice", in scena dal 15 al 22 marzo, in un
nuovo allestimento con la regia di Robert Carsen e la direzione
dell'orchestra di Gianluca Capuano. Non si può dire che il
pubblico dell'Opera di Roma non abbia atteso a lungo questo
titolo, rappresentato l'ultima volta nel 1968: dopo 51 anni
torna sulle scene nell'originale versione di Vienna del 1762, in
una coproduzione con Théâtre des Champs-Elysées, Château de
Versailles Spectacles e Canadian Opera Company. Ad esaltare
l'essenzialità di quest'opera due grandi nomi del teatro
internazionale: il regista canadese Robert Carsen e il maestro
Gianluca Capuano, entrambi al debutto nel teatro capitolino. Nei
ruoli principali il controtenore Carlo Vistoli (Orfeo) e i
soprani Mariangela Sicilia (Euridice) ed Emoke Barath.
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