Un palcoscenico buio, desolante,
piccoli schermi a fare da cornice a uno schermo grande sul
fondo, nel quale si svolge parte dell'azione. Ai lati, divisi in
due gruppi gli strumentisti e al centro una sezione rotante del
palcoscenico stesso che rappresenta, forse, l'instabilità
mentale e emotiva del protagonista. Questo lo spazio che
accoglie "Lazarus" opera rock composta da David Bowie con il
drammaturgo irlandese Enda Walsh e proposta ieri sera con
calorosissimo successo di pubblico al teatro Ivo Chiesa a
Genova.
"Il regalo d'addio di David Bowie al mondo". Così è stato
definito questo lavoro scritto quando il grande artista sapeva
di essere ormai alla fine dei suoi giorni, condannato da un male
che fino all'ultimo aveva tenuto segreto. Nel protagonista
Thomas Jerome Newton, il migrante interstellare del romanzo di
Walter Trevis "L'uomo che cadde sulla terra" (da cui l'omonimo
film di Nicolas Roeg) c'è, in realtà, lo stesso Bowie che vive
l'attesa per il "ritorno" ad un'altra dimensione fra riflessioni
personali, ricordi, incontri immaginati con persone della
propria vita passata. Il tutto fra ribellioni e malinconiche
accettazioni della realtà. Un insieme di emozioni che la regia
di Walter Malosti (ben articolata fra azioni dirette e
proiezioni, recitazione, danza e canto) restituisce con
intelligenza e crescendo di tensione e che la musica, splendida,
di David Bowie coglie in tutta la sua pienezza. Il pubblico può
ascoltare alcune delle canzoni più celebri del grande artista
come "Changes", "Heroes", "The man who sold the world" o "Life
on Mars?" oltre a quattro canzoni appositamente scritte per il
musical: "Lazarus", "No Plan", "Killing a little time" e la
splendida "When I met you". Canzoni arrangiate per l'organico
strumentale utilizzato e restituite, alcune, in una dimensione
onirica di forte suggestione.
Bravi gli interpreti. Nel ruolo del protagonista Manuel
Agnelli canta con veemenza e passione, difetta un po' nella
recitazione, ma coglie comunque assai bene l'essenza del
personaggio. Al suo fianco la giovane Casadilego dalla
bellissima voce, la coreografa e danzatrice Michela Lucenti e un
gruppo di altri cantanti di sicuro livello. Applausi
calorosissimi. Al termine, tutti i protagonisti schierati sul
palco, è stato letto un messaggio contro il fenomeno sempre più
grave e crescente del femminicidio. Non un minuto di silenzio, è
stato chiesto, ma un minuto di sonante reazione per dire
"basta".
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