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L'autobiografia erotica di Starnone in scena

L'autobiografia erotica di Starnone in scena

Bellocchio-Scalera protagonisti piece prodotta da S. Orlando

ROMA, 11 aprile 2018, 09:52

Daniela Giammusso

ANSACheck

Pier Giorgio Bellocchio e Vanessa Scalera in Autobiografia Erotica di Domenico Starnone - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Giorgio Bellocchio e Vanessa Scalera in Autobiografia Erotica di Domenico Starnone - RIPRODUZIONE RISERVATA
Pier Giorgio Bellocchio e Vanessa Scalera in Autobiografia Erotica di Domenico Starnone - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lei e lui, vent'anni dopo, in un appartamento romano. Non due vecchi amici, ma due sconosciuti che si sono incontrati una volta sola e per poche ore vent'anni prima in un furtivo e frettoloso rapporto sessuale. Lui neanche si ricordava di lei fino a quella mail in cui, con linguaggio provocatorio e ammiccante, lo convocava. Così Aristide e Mariella sono di nuovo uno davanti all'altra, a sette anni dall'uscita in libreria del romanzo di Domenico Starnone, ora in carne ed ossa con il volto di Pier Giorgio Bellocchio e Vanessa Scalera, nell'''Autobiografia erotica'' che lo stesso scrittore Premio Strega ha ridotto per il palcoscenico, al debutto al Bellini di Napoli dal 17 al 22 aprile con la regia di Andrea De Rosa e poi in tournée (Milano, Franco Parenti 24-29 aprile; Genova, Teatro della Tosse 10-13 maggio; Roma, Off Off 15-27 maggio).

A produrlo, Silvio Orlando e sua moglie Maria Laura Rondanini con Cardellino (prima volta ''solo'' da produttori), in conclusione di un'ideale trilogia dedicata a Starnone dopo il successo de ''La scuola'' e ''Lacci''. ''Un atto di grande generosità artistica, una scommessa in prima persona'', dicono i due protagonisti all'ANSA. In scena portano le prime 30 pagine del romanzo, con l'incontro tra i due personaggi. Senza sconti, ne' pudori, come nel libro. ''Si parla di sesso, con le stesse parole, crude, 'vere', che si usano nel linguaggio quotidiano - spiega Scalera - E' il racconto di due solitudini: un uomo che dalla vita ha avuto molte soddisfazioni professionali, ma è un disastro emotivo. E una donna che si è fatta sconfiggere dal proprio dolore. Una donna che non dimentica e che 20 anni dopo vuole liberarsi di tutta la 'sua' verità''. Soprattutto, prosegue Bellocchio, ''sono due universi, il maschile e il femminile, a confronto su due temi cruciali come il rapporto e il rapporto fisico, che spesso nel corso della vita vedono con punti di vista opposti, sia nell'approccio inziale che nell'elaborazione successiva. Due persone si incontrano, fanno l'amore, ma dopo tanti anni cosa lascia quella notte nell'uomo o nella donna? Il talento di Starnone è che nonostante sia un uomo riesce a mettersi nei panni di una donna. Aristide invece, 20 anni dopo, si ritrova in uno scenario dal quale da una parte vorrebbe fuggire, dall'altra vorrebbe approfondire. E' un uomo arrivato, esperto della vita, del lavoro, eppure viene messo in scacco. Non ha commesso nulla di 'brutto' nei confronti di questa donna, ma involontariamente l'ha ferita, come spesso capita a noi uomini che ci ritroviamo carnefici dell'universo femminile perché incapaci di leggerlo''.

''Credo che ogni donna si ricordi esattamente la prima volta che si è data a un uomo - riflette Scalera - probabilmente lo immaginava diverso, era carica di aspettative. Ma se chiediamo dello stesso momento a un uomo?''. In questo, dice Bellocchio, sta l'attualità del testo. ''Certo, è uno spettacolo che si rivolge a un pubblico 'adulto' - commenta - Non per il linguaggio, ma per le tematiche che vanno 'capite' e che sono fondamentali in questo momento storico. Senza arrivare a casi estremi di cronaca, uomini e donne hanno sensibilità diametralmente diverse e gli uomini devono iniziare a capirlo. Poi magari possono anche 'fregarsene', ma devono imparare a prenderne atto. Aristide alla fine avrà il fiato rotto e gli occhi lucidi perché si renderà conto di aver 'toppato' tutto. Vero - conclude sorridendo - alla fine dello spettacolo noi uomini ci sentiamo un po' bastonati. Io stesso scendo dal palco con la coda fra le gambe. Ma dice cose che fanno 'bene'''.

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