La guerra vista attraverso gli
occhi di chi ha il compito di raccontarla. Va in scena al
Politeama Rossetti di Trieste lo spettacolo dei reporter di
guerra Gian Micalessin e Fausto Biloslavo, presentato dal Teatro
Stabile del Friuli Venezia Giulia. Accanto agli autori, sul
palco anche gli attori Francesco Migliaccio e Adriano Giraldi.
Con Gli occhi della guerra, a cura di Monica Codena e Paolo
Valerio, i due giornalisti portano a teatro "la vita, la morte,
la paura, l'adrenalina, il dolore, la speranza, le emozioni di
una vita in prima linea". Le orbite rossastre di un bimbo
soldato che ha già visto troppo, lo sguardo terrorizzato di un
prigioniero, l'ultimo rigagnolo di vita nelle pupille di un
ferito, la paura dipinta sul volto dei civili in fuga dalle
bombe sono gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage
in prima linea. "Ma gli occhi della guerra siamo anche noi,
giornalisti, fatalmente attratti da conflitti esotici,
dimenticati o alle porte di casa - spiegano Biloslavo e
Micalessin - il giubbotto antiproiettile con la scritta Press,
oramai diventata un bersaglio, è la nostra seconda pelle ma
quando torniamo a casa ci rendiamo conto di quanto siamo
fortunati a vivere da 80 anni in pace. Teniamoci stretta questa
fortuna che da un momento all'altro rischia di andar perduta".
Lo spettacolo va in scena anche stasera dopo il debutto di
ieri. "Questo evento - ha detto il vicegovernatore del Fvg con
delega alla Cultura, Mario Anzil, presente all'evento - consente
di conoscere i fatti della società contemporanea e di imparare a
interpretarli: un presupposto indispensabile per prepararsi al
futuro. Da Trieste è partita una vera e propria scuola di
giornalismo di guerra, forte di una tradizione profonda e
riconosciuta. Una tradizione che non può prescindere dal ricordo
di Almerigo Grilz, primo reporter italiano caduto in un
conflitto armato nel dopoguerra: una figura simbolica che ha
segnato l'identità e il coraggio di questo mestiere".
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