(ANSA) - CAGLIARI, 30 MAR - Prima viveva e ballava di notte.
Ora si alza più o meno all'ora in cui rientrava dal lavoro di
cubista nelle discoteche di Milano. Anna Nobili, quarantaquattro
anni, diventata suora, continua a muoversi al ritmo di musica
con il suo progetto, la "Holy dance", scuola di danza cristiana.
E adesso che, grazie al suo libro "Io ballo con Dio", tutti
conoscono la sua storia, è sotto i riflettori. Chiamata dalla
voce del Signore. Già, "The Voice": caso diverso, ma anche lì in
televisione c'è un'altra religiosa che spopola, suor Cristina,
entrata a sorpresa nel talent nella squadra di J-Ax.
"Non la conosco di persona - spiega all'ANSA suor Anna nella
pausa di un incontro con i ragazzi dell'oratorio della chiesa di
San Massimiliano Kolbe a Cagliari - ma ho visto la trasmissione:
lei mi è piaciuta molto. A parte la voce, si percepisce che ha
una marcia in più. E cioè Gesù". Un messaggio che a volte viene
frainteso. "Qualcuno parla male di queste cose, anche di me -
racconta - c'è chi pensa che dovremmo stare in sagrestia. E
invece l'ha detto anche il Papa di stare in frontiera". Facendo
molta attenzione. "Siamo in un mondo mediatico - spiega - in cui
ogni parola viene fraintesa. I tranelli sono sempre in agguato.
Il rischio è quello di diventare o essere percepiti come
fenomeno da baraccone. Io stessa spesso ho rifiutato tante
interviste. A questo pericolo si risponde, ma questo vale per un
artista o per chi si impegna nel suo lavoro quotidiano, facendo
i passi giusti". E si torna appunto al discorso di partenza:
passi giusti non solo come metafora, ma anche nella danza.
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