L'aplomb da lord inglese, la voce sempre roca, un accento romano forzato: dal cinema alle fiction, al teatro, alla tv. Riccardo Rossi debutta su Rai3 giovedì 11 ottobre alle 23.10 con I miei vinili, programma in venti puntate condotto e scritto da lui in cui personaggi famosi racconteranno aneddoti personali legati ai loro dischi preferiti. Ospite della prima puntata sarà Luca Cordero di Montezemolo che svelerà lati inediti della sua lunga amicizia con Lucio Dalla, originario di Bologna come lui, e di periodi passati insieme in Sicilia. "Montezemolo - svela Rossi - mi ha portato un disco di Julio Iglesias". Quando gli ho chiesto perché proprio quel disco, ha risposto: perché nella vita bisogna essere un po' pirati e un po' signori".
Gli ospiti saranno accolti da Riccardo Rossi all'interno del negozio di musica che si ispira al più famoso negozio di vinili romano (immaginato dallo scenografo Luca Merlini) nel quale l'attore lavorava quando aveva 18 anni. Una ventina di appuntamenti con altrettanti protagonisti. Tra gli altri Rossi incontrerà, nella seconda puntata Alessandro Gassmann, e nella terza Claudia Gerini. E di seguito Carlo Verdone, Umberto Guidoni, Renzo Arbore, Amanda Lear ("come molti sanno era amica di David Bowie, ci ha raccontato che contrariamente a lei e a tutte le donne David non usava struccarsi prima di andava a dormire, quindi lasciava le federe dei cuscini macchiate in albergo"). E ancora ci saranno Nek, Fabio Canino, e tanti altri che saranno invitati dall'attore e conduttore "a raccontarsi attraverso i loro album preferiti, addentrandosi in quell'universo di sentimenti che solo le canzoni del cuore riescono a liberare". Andrea Purgatori rivela un curioso aneddoto al padrone di casa: un concerto dei Rolling Stones a cui ha partecipato al Palaeur di Roma, e l'arrivo prima dell'inizio di "Ubaldo Lay, tenente Sheridan famosissimo all'epoca in tv, esistevano ancora le poltroncine pensate che tempi, dal pubblico in lontananza dopo gli applausi si levò una pernacchia e poi si sentì: 'a Sheridan adesso scopri chi è stato' solo a Roma potevano accadere queste cose", fa notare Rossi.
"Sono interviste intime, chi si presta non si sottrae alle domande e si lascia andare ai ricordi" dice il direttore di Rai3, Stefano Coletta "avevo visto il programma su Sky e mi era piaciuto tantissimo. A Rai3 mancava un mattatore, e Riccardo lo è: ha un'identità plurima. È una persona che non vive il suo ruolo con autoreferenzialità ma si mette al servizio dell'ospite. Sono convintissimo di questa scelta".
Rossi, ricorda come è nata la passione per un certo genere di musica: a casa sua si ascoltava soprattutto quella classica. "Si riscoprono i vinili a 50 anni, quando traslochi o ti separi, e negli scatoloni finiscono tutti i dischi. Sono oggetti meravigliosi, a partire dalle copertine". Qui si sentono racconti che magari i personaggi famosi fanno solo nelle cene a casa con gli amici. A Roma nei primi anni Ottanta il giovane Riccardo Rossi, di ritorno da un viaggio a Vienna ("perchè a Vienna? Per i mie genitori era un ambiente protetto quindi potevo andare") scopre in un locale Don't stop 'til you get enough di Michael Jackson, "il dj non voleva dirmi chi fosse, ho faticato mille camice per scoprilo, da allora è rimasto uno dei miei dischi preferiti".
Un programma scritto dallo stesso Rossi, nato da un'idea di Claudio Donato. Firma la direzione artistica e regia Cristiano D'Alisera. "I vinili - dice Rossi - parlano di noi, nei solchi di un disco c'è la nostra storia. Un pezzo può avere vari ricordi diversi a seconda della persona che lo ascolta".
Ogni ospite sceglierà 5 dischi e, accomodato su uno sgabello davanti a un giradischi, risponderà alle curiosità del conduttore rispolverando i ricordi. Ed è proprio attraverso gli album che si scopriranno curiosità inedite dei numerosi volti che si alterneranno. Riccardo Rossi ricorda il suo primo vinile? "Quello che mi è stato regalato: Hotel California degli Eagles del 1976, ero in quarta ginnasio". Quello a cui è più legato? "Songs in the Key of Life di Stevie Wonder''.
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