Kevin Spacey potrà essere processato anche a New York. Un giudice federale ha respinto il ricorso del due volte premio Oscar per il non luogo a procedere nella causa che gli ha intentato Anthony Rapp, un altro attore che lo accusa di averlo molestato nel 1986, quando aveva appena 14 anni.
Il giudice Lewis Kaplan ha constatato che esisterebbe una reale disputa fattuale se, durante una festa nell'appartamento di Spacey a Manhattan, il futuro protagonista di "House of Cards" avesse allungato le mani sulla "parti intime" del teenager per soddisfare il proprio desiderio sessuale. Stando a Rapp, che ora ha 50 anni, l'attore lo sollevò su un letto e si stese sopra di lui prima che il ragazzino riuscisse a "divincolarsi" e a scappare. L'intero episodio non sarebbe durato piu' di due minuti. Secondo il giudice, Rapp può ora contestare a Spacey atti intenzionali che gli hanno inflitto un trauma emotivo. Non può invece far causa per aggressione perché sono passati troppi anni da quando sarebbe successo il fatto. Rapp e' stato il primo uomo nell'ottobre 2017 ad accusare Spacey di molestie sessuali. Sotto minaccia di estradizione, l'ex presidente Frank Underwood nella fiction televisiva di Netflix si rechera' volontariamente a Londra per rispondere alle cause che gli hanno fatto tre uomini per atti sessuali indesiderati tra 2005 e 2013, quando era direttore artistico dell'Old Vic.
Un tempo una delle star piu' richieste di Hollywood, Spacey e' finito nella polvere dopo le accuse di Rapp che, sulla scia dello scandalo Weinstein, avevano messo in luce come il tema delle molestie sessuali tra i potenti di Hollywood non fossero limitate ai circoli eterosessuali. Dopo aver vinto due Oscar nel 2000 per "American Beauty" e nel 1996 per "The Usual Suspects" e un Tony per "Lost in Yonkers" di Neil Simon a teatro, Spacey aveva rivoluzionato il modo di fare tv e vedere tv apparendo nella parte del cinico presidente Underwood in "House of Cards" di Netflix: un ruolo da cui era stato licenziato in tronco con tanto di esborso multimilionario dopo una battaglia legale con i produttori per aver violato le regole di comportamento sul set.
Era seguita poi l'estromissione da "Tutti i soldi del mondo" dove a sostituirlo nella parte del petroliere J.P. Getty era stato chiamato Christopher Plummer.
I guai legali e di immagine avevano avuto la meglio sulla credibilita' artistica della star: nel 2018 il suo ultimo film, 'Billionaire Boys Club', girato prima che venissero in luce le accuse di abusi, era stato un flop con appena 126 dollari di incassi nel primo venerdi' di apertura. Solo di recente, rompendo l'ostracismo contro il collega, l'italiano Franco Nero gli aveva affidato un ruolo nel suo nuovo film 'L'uomo che disegno' Dio'.
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