"Il Governo ha dato una risposta per sostenere le imprese e il lavoro in questa difficile congiuntura aggravata dai dazi di Trump. Ora come sempre, ma soprattutto ora, è cruciale che la struttura e l'utilizzo di questi fondi siano efficaci, rapidi, e semplici". E' necessario "che sia chiaro come verranno spesi e secondo quali priorità". La presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Maria Anghileri, lo sottolinea a margine dell'evento 'Voci' organizzato annualmente in Puglia: uno occasione di confronto schietta, e per questo a porte chiuse, tra i giovani industriali e voci del giornalismo. "L'esperienza di Transizione 5.0 - dice la leader degli industriali under 40 - deve insegnarci che prima dell'ammontare delle risorse, il successo di una misura dipende dalla sua concreta usabilità da parte di chi ne è destinatario. Così si genera fiducia e si limita l'incertezza".

Lo scenario di questi giorni si impone nel dibattito di alcune ore nella riservatezza di Borgo Egnazia. "Gli indici di incertezza economica e politica sono al loro massimo assoluto", rileva Maria Anghileri: "Oggi ci sono due prodotti che si scambiano, nel mondo, con estrema volatilità: la fiducia, che si vende a carissimo prezzo, perché è scarsa e preziosa; l'incertezza, che costa pochissimo perché ce n'è in abbondanza". "Gli Stati Uniti stanno letteralmente picconando la nostra fiducia in loro". E l'Europa "è costretta a reagire e negoziare. Certamente deve farlo senza furia e senza pessimismo, con equilibrio, ma soprattutto contando, finalmente, su sé stessa e aggregando i Paesi che stanno perdendo fiducia nella guida degli Stati Uniti. Quindi senza chiudersi, senza isolarsi".
Bisogna "agire con azioni rapide su dazi, energia, burocrazia". "E' interessante - ragiona Maria Anghileri - vedere come l'argine a quello che qualcuno ha chiamato il 'No Global Trump' è proprio arrivato dai mercati. Il risultato? La sospensione che abbiamo visto di 90 giorni dei dazi". E sottolinea: "Speriamo che possa essere definitiva". "E noi europei, noi italiani, noi giovani imprenditori, da che parte stiamo? Senza se e senza ma siamo dalla parte del libero mercato, della libera circolazione di persone, merci e capitali, ma con pragmatismo. Noi imprenditori siamo abituati a esserlo, pragmatici, tutti i giorni nelle nostre imprese". Sono temi che hanno trovato ampi spunti di riflessione nel confronto, diretto, di Voci (Visioni, Orizzonti, Culture, Idee), tra la platea di giovani industriali e gli ospiti sul palco, nell'ordine degli interventi Mario Sechi, Clara Morelli, Claudio Cerasa, Fabio Tamburini, Agnese Pini, Chiara Piotto, Ferruccio De Bortoli, Laura Pertici.
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