"Il quadro geopolitico così mutevole
e precario impone alle istituzioni e al mondo produttivo
siciliano un impegno maggiore sul fronte dell'attrazione degli
investimenti esteri. È chiaro che la crisi nell'est Europa
insieme all'instabilità del nord Africa e del Medio oriente
potranno fare della Sicilia una validissima opzione per
investitori stranieri - commenta l'assessore alle Attività
Produttive della Regione Siciliana, Girolamo Turano -. È dunque
fondamentale farsi trovare pronti: come Regione abbiamo portato
a casa le Zes siciliane che sono uno straordinario strumento per
la competitività della Sicilia, c'è il lavoro fatto in questi
anni con la Farnesina sull'internazionalizzazione delle imprese
e oggi si aggiunge questo protocollo con Confindustria che ci
impegna non solo sul fronte della sinergia strategica ma anche
nel campo della formazione delle imprese e delle figure
professionali e della capacità di analisi degli scenari.
L'obiettivo è tornare ad essere l'orizzonte degli investitori
esteri".
Il protocollo firmato a Siracusa rappresenta "un fondamentale
punto di partenza - aggiunge Diego Bivona, presidente di
Confindustria Siracusa - di un più ampio quadro di iniziative
che oltre a favorire il dialogo, serva a mettere in risalto
quelle condizioni ambientali che gli imprenditori privilegiano
quando decidono dove investire: legalità, certezza del diritto,
infrastrutture materiali e immateriali, percorsi e tempi
autorizzativi, servizi essenziali quali la sanità, la raccolta e
lo smaltimento dei rifiuti. Non casuale la scelta di Siracusa
per la firma del protocollo, per l'alta aggregazione di aziende
multinazionali, non solo numericamente, ma soprattutto per
fatturato: nel periodo pre-pandemia il 61% dell'export regionale
proveniva da questo territorio (il 12% del Mezzogiorno). Qui è
inequivocabile la vocazione all'export di un territorio che per
anni ha attratto investitori soprattutto multinazionali,
trainando l'economia siciliana, grazie alla collocazione
geografica, al centro del Mediterraneo, alle favorevoli
condizioni climatiche, alle infrastrutture portuali, ma anche
grazie alla laboriosità delle maestranze locali che hanno
acquisito negli anni un know-how apprezzato ed esportato anche
all'estero".
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