(di Francesca Brunati)
Con la chiusura dell'inchiesta per
presunte irregolarità legate alla cassa integrazione a zero ore
chiesta e ottenuta dall'Inps per sette dipendenti di Visibilia
Editore e sei di Visibilia Concessionaria, la Procura di Milano
ha messo un primo punto fermo nel pacchetto di indagini che
ruota attorno o che sfiorano Daniela Santanchè.
Per la ministra, il suo compagno Dimitri Kunz D'Asburgo, l'ex
consulente esterno con funzioni di gestione del personale Paolo
Concordia e per le due società si potrebbe profilare una
richiesta di rinvio a giudizio. I tempi, però, non sono
prevedibili e si ritiene almeno dopo le elezioni europee. Non
solo per una questione di opportunità ma anche tecnica: l'
esponente del partito di Giorgia Meloni, tramite la sua difesa,
ha chiesto le carte e, dopo averle studiate, valuterà se farsi
interrogare. In più questo filone di inchiesta per truffa
aggravata ai danni dell'ente pubblico che, per l'accusa, dal
maggio 2020 al febbraio 2022 ha sborsato indebitamente 126.468
euro, potrebbe allargarsi anche a mancati versamenti dei
contributi previdenziali per oltre 120 mila euro. Tema su cui i
pm Marina Gravina e Luigi Luzi, con l'aggiunto Laura Pedio,
hanno chiesto all'Istituto di previdenza approfondimenti e, nel
caso di un mancato adeguamento entro tre mesi dall'eventuale
verbale di contestazione, si prospetterebbe una nuova accusa.
Il lavoro degli inquirenti e degli investigatori della Gdf
milanesi in questi giorni si sta concentrando anche su un'altra
tranche di indagine sul caso Visibilia, gruppo fondato dalla
senatrice di Fratelli d'Italia e dal quale è uscita nel 2022
dismettendo cariche e quote: si tratta di quella che riguarda la
Editore in cui l'esponente di Governo risponde di false
comunicazioni sociali, sempre con Kunz e con altre persone tra
cui la sorella. L'avviso di chiusura, atteso per la prossima
settimana, potrebbe slittare a dopo Pasqua. Si sta limando il
capo di imputazione e finendo di sistemare la documentazione da
allegare a una vicenda societaria complicata che ha risvolti
anche civilistici, tra cui una tappa al Tribunale fallimentare e
un commissariamento disposto dal giudice nell'ambito della causa
intentata dai piccoli azionisti.
Nel frattempo il Nucleo Speciale di Polizia Economico
Finanziaria della Guardia di Finanza da un paio di settimane è
stato delegato a indagare, con l'ipotesi di riciclaggio, sulla
compravendita della villa di Forte dei Marmi di proprietà di
Francesco Alberoni e acquistata, quando il sociologo era ancora
in vita, da Kunz e da Laura De Cicco, la moglie del presidente
del Senato Ignazio La Russa, per 2 milioni e 450 mila euro. I
due hanno poi venduto in un'ora l'immobile all'amico e
imprenditore Antonio Rapisarda per 3 milioni e 450 mila euro, un
milione in più. Una plusvalenza lorda su cui è stato acceso un
faro in quanto si sospetta sia servita, almeno in parte, per
tamponare la crisi di Visibilia: si stanno ricostruendo i flussi
finanziari a monte dell'operazione per capire la destinazione di
quella somma guadagnata e spartita a metà da Kunz e De Cicco. I
quali dicono che tutto è avvenuto "alla luce del sole".
Al quarto piano del Palazzo di Giustizia milanese, oltre al
capitolo Negma, c'è un altro fronte aperto che rappresenta un
altro grattacapo per Daniela Santanchè e riguarda le aziende del
bio-food, su cui un tempo aveva scommesso la carriera di
imprenditrice che ora ha lasciato e che non navigano in buone
acque. Mentre Bioera spa e Ki Group Holding hanno fatto ricorso
alla composizione negoziale della crisi con concessione delle
misure di protezione e nello stesso tempo sono destinatarie di
una richiesta di fallimento, ora congelata, avanzata dalla
Procura, diversa è la situazione di Ki Group: lo scorso gennaio
il Tribunale ha disposto la liquidazione giudiziale e ora si è
in attesa della relazione del curatore per una eventuale
iscrizione per bancarotta. Stessa ipotesi potrebbe riaffacciarsi
per Visibilia Editore: l'anno scorso si è vista revocare
l'istanza di fallimento ma ora, oltre ad essere commissariata, è
in difficoltà.
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