"Visti gli attuali livelli di produzione e la richiesta di confronto che avevamo richiesto da tempo all'azienda rispetto alla cassa integrazione, non ci stupisce l'invio quest'oggi della nuova procedura di cassa da parte di Acciaierie d'Italia, in ritardo anche rispetto ai tempi che avevamo immaginato".
Così il segretario nazionale della Fim
Valerio D'Alò commenta l'istanza di esame congiunto presentata
dall'azienda per l'avvio della nuova cassa integrazione prevista
per le aziende in amministrazione straordinaria che interesserà
un numero medio di dipendenti fino ad un massimo di 5.200 (di
cui 4.400 a Taranto).
"I numeri - prosegue - necessitano quanto prima possibile
l'avvio di un confronto con il sindacato, perché abbiamo già
posto sia all'azienda che al governo alcune necessità per noi
imprescindibili a partire da turnazioni che rispettino leggi e
contratti, come pure la salvaguardia e tutela degli impianti e
molte delle altre esigenze di carattere produttivo che devono
essere discusse con noi".
"Non lasceremo - conclude D'Alò - che la cassa integrazione
sia gestita nello stesso stile e modalità della 'gestione
Morselli' (l'ex amministratore delegato, ndr.) e come Fim faremo
tutto perché ai lavoratori possa essere riconosciuto un ristoro
maggiore possibile rispetto alla cassa integrazione".
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