Il tasso di sgravio e annullamento
dei carichi affidati all'agente della riscossione dal 2000 al
2024 è pari al 22,5%. Il tasso di riscossione si attesta invece
al 9,6%. Quindi "i carichi riscossi risultano meno della metà di
quelli annullati". Lo ha evidenziato il direttore del
Dipartimento Finanze del Mef Giovanni Spalletta in audizione
alla commissione Finanze del Senato sulla gestione del magazzino
fiscale.
"Il tasso di sgravio e annullamento dei carichi affidati dal
2000-24 è pari al 22,5%, significa che quasi un quarto del
valore dei crediti affidati dagli enti creditori è stato
successivamente annullato", ha spiegato. In particolare, "il
tasso più alto è il 32,9% degli enti pubblici previdenziali, il
più basso quello relativo agli altri enti territoriali (regioni
e province, pari al 15,6%. Se scorporiamo gli sgravi dovuti a
provvedimenti normativi, il tasso scende al 17,4%: il tasso
maggiore riguarda i crediti erariali gestiti dall'Agenzia delle
entrate (18,2%) e gli altri enti erariali (19%); il più basso
gli altri enti territoriali".
"Il tasso di riscossione dei carichi affidati dal 2000 si
attesta al 9,6%. Il tasso di riscossione minore riguarda i
crediti erariali, quelli gestiti dall'Agenzia delle Entrate, che
si attesta al 6,3%, e quelli degli altri enti erariali, che si
attesta al 6,8%. Il tasso di riscossione maggiore riguarda i
crediti degli enti comunali (32,3%), seguiti dai crediti di
altri enti non erariali (32,1%). Al netto di sgravi e
annullamenti, la percentuale di successo aumenta al 12,4%. In
particolare, il tasso sale al 43,7% per gli enti comunali, che
si confermano - ha puntualizzato - l'area di maggiore efficienza
della riscossione, e al 7,9% per l'Agenzia delle Entrate, che
rimane il tasso più basso per i crediti".
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