Dopo un lungo dibattito in aula,
il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la legge che
semplifica l'iter burocratico per l'approvazione delle varianti
agli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica per
i progetti legati al Pnrr e al Pnc (Piano nazionale degli
investimenti complementari). Il testo, proposto dal gruppo Pd,
va a modificare la legge regionale 65 del 2014 nota come 'legge
Marson' sull'urbanistica, scatenando forti polemiche dentro e
fuori il Consiglio regionale.
La legge è stata approvata a maggioranza con voto contrario
del M5s e astensione di Fdi e Lega. Il consigliere regionale Fdi
Alessandro Capecchi ha spiegato di "condividere" lo spirito di
"semplificazione per rendere più facile la messa a terra dei
soldi promessi dal Pnrr", ma, ha aggiunto serve attenzione
perché "si tratta di varianti, di pianificazione e di grande
consumo di suolo, in una regione che ha costretto le persone ad
aspettare anni per fare l'ampliamento del bagno". La capogruppo
M5s Irene Galletti ha detto che "la proposta di legge fa
emergere una logica di fondo che noi riteniamo profondamente
sbagliata che è quella secondo la quale pur di intercettare più
soldi possibile dal Pnrr vengono stravolti i principi di tutela
del paesaggio e dell'ambiente". Secondo la consigliera della
Lega Elena Meini, "si deve fare tutto il possibile per non
perdere i soldi del Pnrr, ma il fatto che ci siano dei soldi da
spendere non può essere la motivazione per dire che non si
rispettano le regole".
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