Da una stagione di rinnovi
contrattuali per 12mila imprese artigiane e 60mila lavoratori al
Patto del Lavoro 2.0 che è passato per la sottoscrizione di un
accordo regionale interconfederale che ha introdotto, per la
prima volta, la "Bilateralità marchigiana". Nelle Marche,
infatti, le parti datoriali regionali (Confartigianato, Cna,
Claai, Casartigiani) e sindacali (Cgil, Cisl e Uil) hanno
sottoscritto un accordo regionale interconfederale che introduce
un contributo integrativo del Fondo di Sostegno al Reddito con
l'obiettivo di migliorare e ampliare le attuali prestazioni Ebam
con a disposizione un plafond di oltre 2milioni per 22 diverse
tipologie di sostegno al reddito. Si punta su formazione,
sicurezza, attenzione alla famiglia. Nelle Marche la
bilateralità artigiana che quest'anno festeggia 30 anni ha
sempre rappresentato un modello di eccellenza, con iniziative di
qualità che si sono tradotte in servizi concreti per le imprese
e i lavoratori. Nel 2009 c'erano 4.865 imprese e 22.834
lavoratori iscritti ad Ebam; nel 2024 i numeri sono incrementati
salendo 11.464 imprese e 59.642.
"La bilateralità artigiana non è solo un sistema, ma una
comunità che cresce insieme, giorno dopo giorno, ed Ebam
rappresenta il contenitore ed esecutore degli accordi tra le
parti sociali", il commento di Riccardo Battisti, Presidente
Ebam. L'evento si è concluso con la Tavola Rotonda nella quale
si sono confrontati i rappresentanti delle sigle datoriali e
sindacali firmatarie dell'accordo per la bilateralità artigiana
con i referenti della politica regionale rappresentata dal
consigliere Andrea Putzu, Presidente della Commissione
Consiliare Lavoro e dal consigliere Antonio Mastrovincenzo,
vicepresidente della stessa Commissione.
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