A 55 anni dall'esibizione della
Banda dell'Arma dei Carabinieri all'Expo di Osaka del 1970,
torna protagonista delle giornate inaugurali del Padiglione
Italia a Expo 2025.
Dopo i concerti tenuti in occasione della cerimonia di
apertura e dello svelamento delle torce olimpiche di Milano
Cortina 2026, la Banda dei Carabinieri rende omaggio al Giappone
con una esibizione d'eccezione al Santuario shintoista di
Kamigamo a Kyoto, uno dei luoghi più antichi e sacri del
Giappone. Il santuario è patrimonio UNESCO.
L'evento ha unito solennità militare e spiritualità
giapponese, aprendo con i rituali di purificazione guidati dal
gran sacerdote Guji Takai: prima la 'kyome mizu', lavaggio
simbolico delle mani, poi l''oharai', cerimonia tradizionale
shintoista.
La delegazione italiana ha preso parte al momento di
preghiera seguendo il rito previsto: due inchini, due battiti di
mani, un inchino. Un gesto di rispetto profondo che ha dato il
tono a un incontro dal forte valore simbolico.
Nel giardino del santuario, incorniciato dalla fioritura dei
'sakura shidare', la Banda ha intonato il Kimigayo, inno
nazionale giapponese, seguito da quello italiano e dalla Marcia
trionfale dell'Aida. Il pubblico, disposto anche sul prato, ha
seguito con partecipazione.
Il colonnello ha aperto il concerto presentando con orgoglio
l'Arma dei Carabinieri. Tra i momenti più apprezzati, il gesto
del maestro che ha preso in braccio un bambino durante
l'esecuzione. Quando ha iniziato a piovigginare, il gran
sacerdote ha interpretato la pioggia come un segno positivo:
lacrime di gioia da parte della divinità del santuario, toccata
dall'atmosfera dell'evento.
La cerimonia si è conclusa con la donazione di una targa
raffigurante la Vergine e il motto dell'Arma, consegnata come
segno di amicizia tra le due culture. L'ingresso e l'uscita
della Banda in marcia hanno lasciato un'impronta scenografica
forte, rafforzata anche dalla presenza di visitatori occasionali
attratti dal suono.
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