Un'alleanza volta a contrastare le "prepotenze egemoniche". Così, incontrando Vladimir Putin al Cremlino, il presidente cinese Xi Jinping ha presentato la crescente cooperazione tra Mosca e Pechino, mentre la Cina è impegnata nello scontro con gli Usa sui dazi.
Ma Putin, il cui Paese porta avanti da mesi un dialogo con gli Stati Uniti, ha tenuto a sottolineare che la partnership sino-russa non è diretta "contro nessuno". Anche se nella dichiarazione finale i due Paesi si impegnano a "contrastare risolutamente la politica di Washington di doppio contenimento" di Mosca e Pechino. L'incontro, durato diverse ore, è avvenuto alla vigilia della parata con cui Mosca celebrerà l'80/o anniversario della sconfitta sul nazifascismo.
All'evento, definito la "parata del cinismo" dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parteciperanno oltre 20 capi di Stato e di governo e sulla Piazza Rossa vi saranno anche truppe cinesi a sfilare insieme con quelle russe. In coincidenza con le celebrazioni, Putin ha dichiarato un cessate il fuoco di tre giorni - dall'8 al 10 maggio - descritto come un semplice tentativo di "manipolazione" da Zelensky, che chiede una tregua di 30 giorni per fare decollare i negoziati di pace. Le parti si sono scambiate accuse di avere continuato i combattimenti anche dopo l'inizio del cessate il fuoco. Ma Kiev ha posto fine al lancio di droni che negli ultimi giorni erano stati intercettati a decine dalle difese aeree sulla regione di Mosca. Al Cremlino, Xi e Putin si sono salutati chiamandosi a vicenda "caro amico", come è ormai prassi. "Di fronte alla tendenza internazionale all'unilateralismo e a un comportamento prepotente egemonico, la Cina lavorerà con la Russia per assumersi le responsabilità specifiche delle grandi potenze mondiali", ha detto Xi a Putin.
Per poi aggiungere che Mosca e Pechino devono "rimanere unite in modo incrollabile per favorire un ordine internazionale basato sulla legge" e promuovere un sistema "multipolare". Putin ha sottolineato da parte sua il carattere duraturo della "interazione strategica" con Pechino. "Le nostre relazioni sono alla pari e reciprocamente vantaggiose e non dipendono dall'attuale situazione", ha aggiunto il presidente russo. Il dialogo tra Mosca e Washington, insomma, non avrà impatti negativi sui rapporti russo-cinesi. L'agenzia cinese Xinhua ha fatto sapere che i due Paesi hanno firmato "oltre 20 documenti di cooperazione bilaterale", oltre che una "Dichiarazione congiunta sull'ulteriore approfondimento del partenariato strategico".
Nella dichiarazione congiunta finale, il conflitto in Ucraina è stato toccato di sfuggita, laddove si afferma che Mosca e Pechino "sostengono tutti gli sforzi volti a promuovere la pace" e si dicono convinte che "per una soluzione duratura e sostenibile sia necessario eliminarne le cause prime". Particolare attenzione è stata invece dedicata al progetto di scudo missilistico Iron Dome annunciato in gennaio da Trump, con la possibilità di dispiegare intercettori nello spazio. Un'iniziativa che secondo Cina e Russia sarebbe "profondamente destabilizzante".
Mentre i due leader parlavano, la Verkhovna Rada, il Parlamento unicamerale ucraino, ha approvato la ratifica dell'accordo con gli Usa per lo sfruttamento congiunto delle risorse minerarie del Paese. Secondo Zelensky, "questo accordo apre un nuovo capitolo nelle relazioni tra Ucraina e Stati Uniti". E Trump ha annunciato di avere intenzione di parlare "presto" con il presidente ucraino. Le trattative per la risoluzione del conflitto, ha aggiunto l'inquilino della Casa Bianca, stanno facendo "buoni progressi". Per quanto riguarda le violazioni del cessate il fuoco, l'Aeronautica militare ucraina ha affermato che i caccia russi hanno lanciato tre attacchi con bombe aeree teleguidate sulla regione di Sumy, nel nord del Paese.
La Procura della regione ha detto che una persona è rimasta uccisa e tre ferite. La Procura generale di Kiev ha aggiunto che altre tre donne sono rimaste ferite nella regione nord-orientale di Kharkiv, quando un drone ha colpito la loro auto. Il ministero della Difesa di Mosca ha invece accusato le forze ucraine di avere "tentato due volte di sfondare il confine nella regione russa di Kursk" durante la tregua e di continuare le operazioni belliche "lungo l'intera linea di combattimento".
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