Il Senato argentino in
sessione plenaria la notte scorsa ha approvato la legge che
sospende le elezioni Primarie, aperte, simultanee e obbligatorie
(Paso) nel Paese per l'anno in corso. L'iniziativa ha ottenuto
la maggioranza assoluta, con 43 voti favorevoli, 20 contrari e
sei astensioni.
La senatrice del peronismo dissidente e presidente della
commissione Affari costituzionali, Alejandra Vigo, membro
relatore, ha ribadito le argomentazioni del governo di Javier
Milei in merito al progetto, affermando che le Paso non
rappresentano un "rimedio" alla crisi della rappresentanza
politica. "Con la loro eliminazione - o meglio, con la loro
sospensione - i partiti riacquistano la libertà di scegliere la
propria organizzazione, cosa che è attualmente prevista anche
dalla legge sui partiti politici", ha aggiunto Vigo,
sottolineando che, nei calcoli dell'esecutivo, la spesa per le
primarie ammonterebbe a 150 milioni di dollari.
Il via libera del Senato fa seguito a quello dato all'inizio
del mese dalla Camera dei deputati e rappresenta una vittoria
per il presidente ultraliberista, convinto che le primarie
fossero troppo costose, oltre a favorire solo i rivali del
peronismo.
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