"L'invio di truppe della
Guardia Nazionale al confine e l'accettazione di voli di
deportazione dal Messico rappresentano un passo nella giusta
direzione, ma c'è ancora molto da fare per fermare il flusso di
droga e migranti clandestini nel nostro Paese".
Queste le parole usate dal segretario per la Sicurezza Usa,
Kristi Noem, al termine di un colloquio venerdì a Città del
Messico con la presidente Claudia Sheinbaum.
Per Sheinbaum si è trattato invece di "un incontro proficuo"
sulla base del quale ritiene che i due Paesi "mantengono un buon
rapporto nel quadro del rispetto della sovranità".
La riunione, la prima di alto livello di un funzionario Usa
in Messico dall'insediamento di Donald Trump, sarebbe dovuta
servire eventualmente per dissipare i dubbi sull'applicazione o
meno dei dazi del 25% annunciata dal presidente repubblicano,
definizione che rimane invece rimandata alla data del primo
aprile.
Noem ha affermato ad ogni modo anche che "l'alleanza" tra i
due Paesi sui temi della Sicurezza e della migrazione
"contribuirà a far sì che gli Stati Uniti e l'America Centrale
tornino a essere una regione sicura".
Sheinbaum ha annunciato all'inizio di febbraio lo spiegamento
di 10.000 soldati della Guardia Nazionale lungo il confine con
gli Usa, un'iniziativa che ha consentito al Messico di ottenere
una proroga iniziale di un mese sull'applicazione delle minacce
doganali di Trump, poi estesa per un altro mese.
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