I raid israeliani vanno avanti e hanno fatto più di 100 morti a Gaza nelle ultime ore. E mentre Donald Trump continua a ribadire i suoi progetti per la Striscia, secca è la replica di Hamas: 'Gaza non è in vendita".
Mentre Human Rights Watch definisce "strumento di sterminio" il blocco degli aiuti da parte di Israele.
La protezione civile palestinese ha riferito di 103 persone uccise negli attacchi israeliani nella parte settentrionale della Striscia, dove intanto continuano a non entrare gli aiuti per il blocco deciso da Israele. E i due milioni di abitanti rischiano la fame. Per il direttore ad interim di Human Rights Watch, Federico Borrello, "il blocco israeliano ha trasceso le tattiche militari, per diventare uno strumento di sterminio".
"Stiamo lavorando duramente a Gaza", ha detto Trump durante la sua visita in Qatar. "Gaza è stata un territorio di morte e distruzione", ha spiegato, ma gli Stati Uniti interverranno, e la Striscia diventerà una "zona di libertà". Una "Gaza Riviera", con spiagge, grattacieli e statue di Trump dorate, come quella presentata dalla Casa Bianca a febbraio, in un celeberrimo video fatto con l'intelligenza artificiale. Mentre i gazawi, aveva aggiunto il presidente, dovrebbero trasferirsi nei Paesi vicini. Hamas ha subito risposto all'ennesima provocazione trumpiana.
"Gaza è parte integrante del territorio palestinese - ha detto Bassem Naim, membro dell'ufficio politico dell'organizzazione -, non è un bene immobile in vendita sul libero mercato". Naim ha aggiunto che "il requisito minimo" per i negoziati "è costringere il governo di Netanyahu ad aprire i valichi e consentire l'ingresso di aiuti umanitari". E secondo l'organizzazione, "l'amministrazione statunitense, sotto la presidenza di Trump, ha la capacità di far rispettare questo obbligo umanitario".
Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha detto che gli Stati Uniti "sono aperti a un piano alternativo" per gli aiuti.
Intanto però l'Onu ha annunciato che non parteciperà alla distribuzione degli aiuti della nuova fondazione sostenuta dagli Usa a Gaza, la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). Della guerra nella Strscia ha parlato anche il presidente francese Emmanuel Macron nella sua prima telefonata con Papa Leone XIV. La tragedia di Gaza è arrivata anche al Festival di Cannes.
La regista iraniana Sepideh Farsi, che vive in esilio perché dissidente, ha presentato "Put Your Soul on Your Hand and Walk", "Metti la tua anima nella tua mano e cammina". Un film fatto di telefonate tra la regista e la 25enne fotoreporter di Gaza Fatma Hossona, poi uccisa dall'esercito israeliano.
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