Quella dei marinai italiani
rifugiatisi alle Baleari nel settembre del 1943, dopo
l'affondamento della Corazzata Roma, è un episodio poco noto
della Seconda Guerra Mondiale. Ma ora anche il pubblico spagnolo
potrà conoscerla in dettaglio, grazie a un'edizione tradotta di
un libro che ripercorre per filo e per segno quella vicenda,
pubblicato originalmente in italiano nel 2009. L'autore,
Giuliano Marenco, è figlio di uno di quei reduci, Franco
Marenco, all'epoca a bordo di una delle navi che scortavano la
nave Roma in acque della Sardegna nord-occidentale e furono
risparmiate dal bombardamento tedesco che affondò la corazzata.
Intitolato in originale 'Le navi da guerra italiane internate
alle Baleari dopo l'8 settembre', il libro è stato presentato
ieri all'Istituto di Storia e Cultura Militare di Madrid, in
presenza di Marenco stesso. "Questo inizialmente era pensato
come un libro solo per la mia famiglia", ha raccontato, "ma poi
mi sembrava che questa storia dell'internamento delle navi
potesse avere un interesse più generale". La sua è una minuziosa
ricostruzione della vicenda, un racconto incentrato sia sul
succedersi degli eventi che portarono oltre mille marinai a
rimanere in internamento per circa 16 mesi alle Baleari, la
maggioranza a Mahón (Minorca), e delle complesse trattative
diplomatiche che ne permisero poi il rientro in Italia, sia
sulle condizioni di vita di quei marinai nell'arcipelago
spagnolo e sull'incontro con la popolazione locale. "Questo
libro ripercorre una esemplare storia di rispetto e solidarietà
tra italiani e spagnoli, in una congiuntura particolarmente
drammatica della storia del mio Paese", è il commento in
prefazione dell'attuale ambasciatore italiano in Spagna,
Giuseppe Buccino Grimaldi.
L'edizione spagnola del libro è stata curata dalla Fundación
Hospital Isla del Rey, che al giorno d'oggi si occupa della
gestione di un museo dedicato agli italiani di Minorca situato a
Mahón, con traduzione a carico di Bruno De Marchi. Nel corso
della presentazione, cui ha partecipato anche l'addetto alla
Difesa dell'Ambasciata italiana a Madrid Massimiliano Siragusa,
un omaggio speciale è stato dedicato al commendatore Mario
Cappa, per lunghi anni autentico custode della memoria di quella
vicenda, scomparso nell'estate del 2024.
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