Nell'ambito del programma di eventi
per commemorare l'82° anniversario della tragica deportazione
degli ebrei macedoni nel campo di sterminio di Treblinka, si è
tenuta presso il Museo dell'Olocausto di Skopje la proiezione
del film "Il respiro di Shlomo", ideato dal rinomato storico
italiano Marcello Pezzetti, diretto da Ruggero Gabbai e prodotto
dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma.
L'evento è stato aperto dal Direttore del Fondo per
l'Olocausto degli ebrei di Macedonia, Goran Sadicario, che ha
espresso la sua gratitudine all'ambasciata d'Italia per la sua
tradizionale cooperazione e il suo impegno nell'onorare e
mantenere viva la memoria delle vittime della comunità ebraica
macedone.
Anche l'ambasciatore d'Italia, Paolo Palminteri, è intervenuto
in apertura, sottolineando la responsabilità morale della
società nel preservare la memoria dell'Olocausto affinché un
passato così tragico non si ripeta mai più.
"La terribile tragedia delle vittime e l'insuperabile trauma
dei sopravvissuti ci impongono non solo di mantenere viva la
memoria, ma anche di non rimanere mai indifferenti di fronte
alle ingiustizie, soprattutto quando esse minacciano la vita
umana. Oggi più che mai è fondamentale che i Paesi democratici
difendano la libertà e si impegnino per la pace, per la
solidarietà, per l'uguaglianza e per il rispetto inviolabile
della vita", ha affermato l'ambasciatore.
Dopo un breve intervento video del Direttore della Fondazione
Museo della Shoah di Roma e peraltro figlio del protagonista del
documentario, Mario Venezia, è stata proiettata la vera storia
di Shlomo Venezia, ebreo nato a Salonicco e sopravvissuto al
campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che ha
profondamente commosso il pubblico presente.
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