Il disegno di legge delega sul lavoro
(Jobs Act) "mette al centro delle riflessioni il lavoro
subordinato a tempo indeterminato, anche con tutele progressive"
e, nello stesso tempo, "ancora una volta c'è una
sottovalutazione della componente autonoma". Marina Calderone,
presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro e
del Comitato unitario delle professioni (Cup), commenta così
all'ANSA il percorso del provvedimento (1428) all'esame dell'XI
Commissione della Camera, dopo essere intervenuta al congresso
straordinario dei periti industriali, in corso a Roma. Il lavoro
autonomo, spiega, "subirà delle ulteriori limitazioni in quelli
che sono i contratti di collaborazione coordinata e continuativa
a progetto e le 'partite Iva'. Noi diciamo sempre che è giusto
curare la patologia però, certamente, non la si può far
assurgere a regola e quindi trarne fonte per una nuova
normazione", prosegue la numero uno del Cup. "Riteniamo sia
giusto effettuare i controlli, e sanzionare chi opera in
difformità dalla legge, ma una riforma dovrebbe traguardare il
Paese verso nuovi, alti obiettivi" che, incalza, "non possono
certo esser quelli di creare una spaccatura ulteriore fra un
mondo, quello del lavoro subordinato, cui si concedono tutte le
tutele e, un altro", quello degli autonomi e delle libere
professioni che, "malgrado tanti sacrifici, nel tentativo di
contenere la disoccupazione, rimane privo di qualsiasi tipo di
sostegno", chiosa Calderone.
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