Slittano i termini di decadenza per
l'invio delle domande di accesso ai trattamenti di integrazione
salariale collegati all'emergenza Covid -19 e quelli di
trasmissione necessari per il pagamento o per il saldo, scaduti
lo scorso 31 dicembre, giacché son stati prorogati al 31 marzo,
grazie ad un emendamento al Milleproroghe, approvato alla
Camera, che "recepisce le osservazioni sul tema avanzate nelle
scorse settimane dal Consiglio nazionale dei commercialisti". Lo
afferma lo stesso Ordine dei professionisti, evidenziando come
la questione fosse "stata sollevata dal Consigliere nazionale
delegato al lavoro, Roberto Cunsolo, sia con l'Inps, che con il
ministero del lavoro". In particolare, recita una nota, "le
criticità segnalate dai commercialisti erano legate in
particolare proprio ai termini decadenziali troppo stringenti
per il modelli SR41", dunque, "la richiesta della categoria era
quella di prevedere una moratoria generale atta a consentire il
differimento o la proroga delle scadenze, in modo da permettere
ai datori di lavoro e agli intermediari abilitati di provvedere
agli adempimenti richiesti nell'anno passato o, in subordine,
una sanatoria dei modelli "SR41" già inviati all'Inps ma oltre
i termini di legge". Soddisfazione per l'approvazione
dell'emendamento viene espressa da Cunsolo, secondo cui "questo
risultato è frutto dall'importante lavoro di questi mesi del
Consiglio nazionale in materia di lavoro, che proseguirà con
assiduità fino a quando questo stesso Consiglio resterà in
carica", si legge, infine.
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