I giovani medici fuggono dai Pronto
soccorso: nel 2024, il 74,9% dei posti messi a bando nelle
scuole di specializzazione in Medicina d'emergenza-urgenza è
rimasto deserto. Vuoti anche oltre la metà dei posti in
specializzazioni chiave come Chirurgia generale, Chirurgia
Toracica, o Nefrologia. Sono alcuni dei dati presentati dai
rappresentati del ministero della Salute e di Agenas nell'ambito
dell'Indagine conoscitiva riordino professioni sanitarie alla
Camera. "In Italia, analogamente agli altri Paesi europei, si
sta assistendo, da molti anni, ad una crisi del personale
sanitario, acuitasi dopo il 2020 a causa della pandemia da
Covid-19", spiega nella sua relazione Mariella Mainolfi,
direttore generale delle professioni sanitarie e delle risorse
umane del Ssn. La scarsa attrattività di alcune specializzazioni
è solo una delle facce della crisi. Di pari passo cresce il
numero di professionisti che lascia il pubblico per il privato.
Se nel 2016 sono stati 1.564 i medici che hanno cessato
volontariamente il rapporto di lavoro nel servizio pubblico, nel
2022 il loro numero è cresciuto di quasi 3 volte: 4.349. Il
fenomeno è ancora più marcato per gli infermieri: nel 2016 le
dimissioni hanno riguardato 1.854 infermieri, nel 2022 si è
passati a 6.651. Per quel che riguarda gli infermieri, negli
ultimi anni si è assistito anche a un forte calo
dell'attrattività della professione. Nello scorso anno
accademico per ogni 100 posti disponibili al primo anno, 15 sono
rimasti liberi, con il numero di domande di iscrizione passate
da 45 mila nel 2010 a poco più di 20.000 nel 2020.
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