"La violenza non la si può mai
accettare. Ti devasta dentro, crea dolore, sconforto,
frustrazione, incredulità: come è possibile che quella stessa
persona che stai cercando di curare, di salvare, ti si rivolta
contro, ti aggredisce? La nostra piena solidarietà e vicinanza
al medico e agli infermieri rimasti feriti a Verona, ai pazienti
rimasti coinvolti e a tutti gli operatori della struttura". Così
il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli
Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli,
si è espresso sull'episodio avvenuto la scorsa notte al pronto
soccorso dell'ospedale di Borgo Trento, a Verona: un medico e
tre infermieri sono rimasti feriti a opera di un uomo che si è
risvegliato dopo essere stato trasportato all'ospedale in
ambulanza in stato di incoscienza, e ha dato in escandescenze.
L'aggressore è stato arrestato.
"Le leggi si stanno rivelando efficaci - ha aggiunto - sia la
113 del 2020 con la procedibilità d'ufficio, sia la legge
recante misure per contrastare la violenza sui professionisti
sanitari e socio-sanitari nell'esercizio delle loro funzioni e
il danneggiamento dei beni destinati all'assistenza sanitaria,
definitivamente approvata lo scorso novembre. La norma prevede
l'arresto obbligatorio in flagranza e, a determinate condizioni,
l'arresto in flagranza differita per i delitti di lesioni
personali commessi nei confronti di professionisti sanitari,
sociosanitari e dei loro ausiliari, nonché per il reato di
danneggiamento dei beni destinati all'assistenza sanitaria".
"Chiediamo ora - ha concluso Anelli - strumenti di protezione
degli operatori, che prevengano le aggressioni ed evitino
conseguenze. E, tutti insieme, dobbiamo lavorare per una grande
rivoluzione culturale, che trasmetta ai cittadini l'idea che il
nemico è la malattia, non il medico, e che medici e pazienti
sono entrambi vittime del disagio dovuto ai malfunzionamenti del
sistema".
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