La Consulta ha dichiarato
l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge
elettorale regionale della Calabria nella parte in cui escludeva
dall'elezione in Consiglio il miglior candidato a presidente
sconfitto. Ad investire la Corte Costituzionale era stato il Tar
Calabria cui era ricorsa Wanda Ferro, di Fi, candidata alla
presidenza nelle elezioni del novembre 2014 e risultata la
miglior perdente dietro l'eletto Mario Oliverio. La Ferro
chiedeva di essere ammessa, escludendo il candidato eletto col
minor numero di voti delle liste di Fi, Cdl e Fdi. La nuova
legge calabrese aveva soppresso il riferimento all'art. 5 della
legge costituzionale 1/99 che, in via transitoria, prevede,
l'elezione a consigliere del miglior perdente alla carica di
Presidente. La Consulta ha eccepito che la legge calabrese è
stata approvata il 12 settembre 2014, quando il Consiglio
regionale era in regime di prorogatio per le dimissioni di
Giuseppe Scopelliti, rassegnate il 29 aprile e comunicate il 3
giugno.
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