Il nuovo Def un nome ancora non ce l'ha. Ma la forma è stabilita: conterrà una relazione sui progressi del Piano strutturale di bilancio e le previsioni tendenziali relative al 2025-27, con le medesime informazioni sul 2028 che verranno poi aggiornate in autunno. A definirne lo scheletro è la risoluzione di maggioranza approvata in commissione alla Camera con il voto contrario delle opposizioni.
Che denunciano la "forzatura" e si preparano a dare battaglia in Senato. Un primo assaggio del braccio di ferro si era avuto già nel gruppo di lavoro sulle nuove regole contabili, la cui discussione sul nuovo Def è naufragata la scorsa settimana senza che si arrivasse ad un accordo. La maggioranza ha quindi presentato una propria risoluzione, ricalcando il testo già proposto e bocciato dalle opposizioni. In sostanza, alla luce delle nuove regole Ue e nell'attesa della riforma della legge di contabilità, il nuovo Def - atteso in Cdm il 9 aprile e alle Camere entro il 10 aprile - conterrà tra l'altro le informazioni sui progressi compiuti sul Psb, "le previsioni tendenziali a legislazione vigente, riferite all'orizzonte 2025-2027" e "le medesime informazioni relative all'anno 2028, che saranno aggiornate nel successivo documento autunnale".
La risoluzione è passata con il voto favorevole della maggioranza e l'astensione di Azione. Contrarie le opposizioni, che chiedevano di avere le previsioni sull'orizzonte triennale 2026-2028 e il quadro programmatico. Richieste reiterate anche in un emendamento alla risoluzione, poi bocciato. "A questo punto si pone un problema serio perché si presume che loro andranno avanti e porteranno un Def che non è coerente con la legislazione in essere", denuncia Maria Cecilia Guerra del Pd. "Non sono in grado di dirci tecnicamente perché non si possono fare" le cose che chiedevamo, "quindi è solo una motivazione politica", aggiunge Gianmauro Dell'Olio del M5s.
"E' una forzatura che non ha alcun senso", attacca Luigi Marattin del Partito Liberaldemocratico. Che avverte: "Non è un buon viatico" per il lavoro che dovrà essere fatto sulla riforma della legge di contabilità". La maggioranza tira dritto. "L'atto è assolutamente rispettoso della norma" e la procedura della risoluzione "è corretta", assicura Ylenia Lucaselli di FdI, prima firmataria del documento. "Dispiace" l'atteggiamento "conflittuale" delle opposizioni, aggiunge Lucaselli, che auspica che sulla riforma della legge di contabilità - la prossima partita che si giocherà subito dopo il Def - "si possa raggiungere l'unanimità". Lo scontro è intanto destinato a proseguire anche a Palazzo Madama, dove il voto sulla risoluzione è previsto domani mattina in commissione Bilancio. "Quello che è accaduto alla Camera non può accadere anche al Senato", avverte il capogruppo Dem Francesco Boccia che annuncia una mozione delle opposizioni unite e dice no ai diktat del governo.
Al Senato mozione sul Def da opposizioni, non c'è Azione
Una mozione sul Def, il Documento di economia e finanza, è stata proposta al Senato dai parlamentari di tutte le opposizioni tranne Azione (che non ha un gruppo avendo solo due senatori, che al momento non hanno firmato il documento). In particolare si tratta di Pd, Movimento 5 stelle, Avs, Italia viva e Autonomie, per chiedere che sia discusso in Aula e che su questo riferisca il ministro dell'Economia, Giorgetti. A riferirlo, il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, al termine della conferenza dei capigruppo. "Il governo nasconde i dati al Parlamento modificando le procedure sul Def . Ma esiste una legge, che è in vigore e il governo non può umiliare il Parlamento facendo approvare, come è stato fatto alla Camera oggi e domani succederà al Senato, una risoluzione che modifica una norma ordinaria. E' inacecttabile, abbiamo protestato e continueremo a farlo".
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