L'urlo di Robert De Niro in difesa della libertà e del cinema sovrasta gli applausi che il Grand Theatre Lumiere tributano al mito assoluto del grande schermo premiato con la Palma d'oro onoraria.
L'apertura del 78/o festival di Cannes è nel segno dell'emozione e delle standing ovation, ben quattro, ai protagonisti di una cerimonia eccezionale. L'immensa platea della sala unica al mondo non finisce più, dopo circa tre lunghissimi minuti, di applaudire in piedi l'attore 81enne, visibilmente emozionato, che come dice Leonardo DiCaprio che gli ha consegnato la Palma, "per un'intera generazione di attori, è stato un modello, il nostro idolo, un attore che ha ridefinito il cinema, un mito che ci ha ispirati per la sua capacità di immergersi nei personaggi, uno specchio in cui guardarci, ma anche per chi come me ha la fortuna di conoscerlo e lavorarci una persona di una grande forza interiore e umanità".
De Niro ricorda la sua prima volta a Cannes, nel 1973 con Taxi Driver e l'ultima 50 anni dopo con Killers of the flower moon, ancora di Scorsese e con DiCaprio a dividere la scena. Abbraccia Leonardo come un padre, lucciconi agli occhi tutti e due (è una foto storica di questa serata) e guarda la platea che si inchina alla leggenda. Ha davanti "la comunità del cinema che Cannes ha saputo creare" e poi smette di cedere all'emozione per fare il discorso che aveva evidentemente preparato, evoca Trump "il presidente ignorante che "ha tagliato i fondi per le discipline umanistiche, per l'istruzione superiore, e ora annuncia dazi doganali sul cinema semplicemente inaccettabili".
Con l'urlo scanzonato e divertito di Quentin Tarantino "il festival di Cannes è apertoooo", si alza il sipario sul 78/o festival, mentre la proiezione del film fuori concorso d'apertura Partir un jour di Amelie Bonnin ha inizio.
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