All'andata il Milan si impose per 2-1 ed il Parma masticò amaro per una sconfitta troppo pesante. E' passato un girone a la musica rischiava di essere la stessa. Ci ha pensato Bruno Alves, con una fantasistica punizione ad una manciata di minuti dal termine, a riportare la situazione in parità. Finisce così 1-1 fra Parma e Milan, risultato giusto per una gara combattuta e con gli emiliani forse più pericolosi ma ben interpretata da Gattuso. Il tecnico rossonero infatti, dopo avere sofferto nel primo tempo, ha saputo cambiare volto alla sua squadra ad inizio ripresa e non ha sbagliato passando in vantaggio con Castillejo, entrato in campo da soli due minuti. Il Parma però ha resistito e alla fine, oltre al gol del pareggio, ha anche colpito un palo. LA CRONACA DELLA PARTITA

Non nasconde la delusione Rino Gattuso al termine del match pareggiato per 1-1 con il Parma. I rossoneri non vincono fuori casa dallo scorso 9 marzo e al 'Tardini' avevano iniziato a crederci. "Loro però sono stati bravi a trovare il gol per una nostra disattenzione - ha spiegato il tecnico rossonero -: sul fallo (che poi ha permesso ad Alves di segnare su punizione, ndr) dovevamo fare qualcosa di più. Ci teniamo alla fine questo punto". Gattuso onesto anche quando analizza come "il primo tempo sia stato decisamente al di sotto delle nostre capacità. Non è stata una grande prestazione, io sono obiettivo e mi piace dire le cose come stanno". Insomma un Milan che doveva vincere ma "il Parma ha avuto più fame - ha concluso Gattuso - Sapevamo le difficoltà che potevamo avere con un avversario che si difendeva con cinque giocatori ma dovevamo fare di più".
Milan, Gattuso: dovevamo fare di piu',ora testa alla coppa Italia
Tutt'altro spirito in casa Parma. "Non era semplice recuperare lo svantaggio ma se analizziamo l'andamento della partita se c'era una squadra che doveva vincere era la nostra", ha sottolineato al termine del match Roberto D'Aversa. "Punto salvezza? Non è ancora fatta - ha risposto il tecnico emiliano - Finchè non arriverà il responso della matematica noi dobbiamo lavorare e non fermarci. Da tre partite abbiamo però ritrovato la mentalità giusta e domenica avremo una trasferta difficile a Verona". E con il Chievo potrebbe essere quota 40 e il tecnico godersi l'ennesima stagione di successo dopo la cavalcata che ha portato il Parma dalla Legapro alla massima serie. "Il mio futuro in crociato o in altra piazza? Non ci penso - ha concluso D'Aversa - Ovviamente leggere il proprio nome fa piacere ma ora penso solo al mio lavoro".
Parma, D'Aversa: noi superiori al Milan
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