Israele sta valutando un piano
pilota per una nuova zona umanitaria nel sud della Striscia di
Gaza, in cui gli sfollati possono ricevere gli aiuti umanitari
senza il coinvolgimento di Hamas ma con la collaborazione di
aziende private americane. Lo riferisce il Wall Street Journal,
dopo che nei giorni scorsi alcuni funzionari israeliani avevano
fatto trapelare ai media locali che il progetto è in corso e
l'obiettivo è di far passare i camion con gli aiuti che dovranno
raggiungere solo la popolazione e non i miliziani di Hamas. Il
capo di stato maggiore israeliano, Eyal Zamir, si è rifiutato di
affidare all'Idf la distribuzione degli aiuti nel corso di una
riunione di gabinetto la scorsa settimana. Il ministro della
Difesa, Israel Katz, in quell'occasione ha affermato che entro
15 giorni i valichi devono consentire il passaggio degli aiuti.
Venerdì il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva
dichiarato di aver detto a Benyamin Netanyahu che "dobbiamo
essere buoni con Gaza", spingendo il premier israeliano per far
arrivare cibo e medicine nella Striscia.
La rivelazione del colloquio tra Netanyahu e Trump è arrivata
poco dopo che il Programma Alimentare Mondiale (Pam) dell'Onu
aveva dichiarato di aver esaurito le scorte alimentari a Gaza a
causa della chiusura prolungata dei valichi di frontiera verso
l'enclave.
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