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Laura Santi, parola legge dopo fine vita mi dà gioia immensa

Laura Santi, parola legge dopo fine vita mi dà gioia immensa

'Finalmente non più sentenza o tribunale' dice malata Perugia

PERUGIA, 11 febbraio 2025, 20:06

Redazione ANSA

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"Il fatto di vedere finalmente dietro alle parole 'fine vita' non 'sentenza o tribunale' ma 'legge... legge' mi provoca una gioia oltre ogni limite, indescrivibile": a parlare è Laura Santi, giornalista perugina cinquantenne affetta da una forma progressiva di sclerosi multipla alla quale sono stati riconosciuti tutti i requisiti stabiliti dalla Corte costituzionale per accedere al suicidio assistito al quale comunque non intende tuttavia al momento ricorrere. Con l'ANSA ha commentato l'approvazione da parte del Consiglio regionale della Toscana della proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita 'Liberi subito' promossa dall'associazione Luca Coscioni della quale lei stessa è attivista. "Ho seguito tutte le votazioni, la chiama e gli emendamenti e mi sono anche commossa" ha rivelato.
    "Dopo tante volte che ci hanno dato contro e boicottato...
    amo i cugini toscani che hanno dimostrato di non avere paura" ha detto ancora Santi. "Perché di fatto - ha proseguito - non devono approvare una nuova legge sul fine vita o addirittura parlare di eutanasia. Hanno capito che si trattava solo di regolamentare tempi e modalità per i malati che rientrano in quei diritti già sanciti dalla Corte costituzionale. Devono solo fare sì che non esistano Laure Santi che bollano in pentola per due anni e mezzo. E' stato faticoso ma non hanno avuto paura".
    "Si riparte da lì e presto avrete notizie anche qui in Umbria dove ci metto la faccia" ha annunciato. "Io, Laura, sto da quattro anni in questa battaglia mentre Coscioni da molto di più - ha affermato - e oggi ha vinto una battaglia ma non sono soddisfatta. Prova ne é che comunque voglio vivere e lotto ogni giorno".
   

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