Intimidazione con un serpente, un boa per la precisione. Succede a Merano e, come riporta il quotidiano Alto Adige, ha avuto come protagoniste due donne.
Monica Pillon, la tabaccaia dell'esercizio di via Garibaldi, che offre anche il servizio di ritiro dei pacchi ordinati in rete, e una trentenne sedicente destinataria di uno dei colli.
Sul posto intervengono i Carabinieri che deferiscono la "cliente" per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, e indagano la Polizia, alla quale si è rivolta la tabaccaia per sporgere denuncia (l'ipotesi è di rapina impropria e minacce aggravate) e la Forestale.
L'episodio piuttosto esotico - il boa è diffuso soprattutto nel centro e sud America - è legato alla consegna di un collo, per ritirare il quale si era inizialmente presentato un uomo, senza avere peraltro l'adeguato codice. Anche al secondo tentativo, la richiesta del cinquantenne viene respinta per mancanza della corretta documentazione. La terza volta l'uomo non si presenta da solo e la tabaccaia se ne accorge solo quando vede una donna di circa 30 anni appropriarsi di una confezione tra quelle in giacenza e correre fuori dal negozio.
La tabaccaia la insegue per qualche decina di metri fino a raggiungerla in auto per farsi restituire il pacco, ma in quel momento, come precisa il quotidiano, dalla borsa di stoffa della donna spunta il serpente, una sorta di arma impropria destinata a spaventare la tabaccaia.
I Carabinieri intervengono e indentificano la coppia con l'intera scena registrata dalle telecamere di sorveglianza: sulle 'generalità' dell'animale non ci sono dubbi. Il pacco, nel frattempo aperto, torna in negozio, ma non è chiaro se con il contenuto originale o meno. In seguito alla denuncia, la Polizia va a casa della donna con il serpente e ci trova tre boa, peraltro detenuti legalmente. Il caso coinvolge adesso anche la Forestale.
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