In Trentino sono attive 445
cooperative che, nel 2023, hanno generato un valore di
produzione di più di 4,6 miliardi di euro e un valore aggiunto
di oltre 1,1 miliardi di euro. Il peso sul valore aggiunto
provinciale è pari al 5%, ma se si includono anche le imprese
controllate e l'indotto agricolo legato alle cooperative quel
valore sale al 10,3%. Lo si legge nel rapporto Euricse "La
Cooperazione in Trentino: orizzonti e metodi di sostenibilità".
Il numero di cooperative è diminuito rispetto al 2019, quando
erano attive 495 realtà nel territorio trentino. Una dinamica
che è riconducibile anche alla fusione tra cooperative, come ben
illustrato dal settore del credito, che ha vissuto un calo di
quasi il 30% dal 2019 al 2023. Il valore aggiunto medio per
cooperativa, però, è cresciuto del 37,8% rispetto al 2019, così
come dal 2019 al 2023 è cresciuto del 22,4% il valore di
produzione. Sono aumentati anche gli addetti: erano 22.193 nel
2018, mentre nel 2022 (ultimo dato disponibile) 23.158, occupati
soprattutto nei settori della sanità e dell'assistenza sociale
(circa 7.000 occupati).
Nel 2023 le cooperative trentine si concentrano
principalmente in quattro tipologie: cooperative di produttori
agricoli (18,4%), cooperative di consumo (15,7%), cooperative di
lavoro (21,3%) e cooperative sociali (22,9%). Sono le
cooperative di consumo e di credito a presentare il numero più
alto di soci, rispettivamente 118.757 e 131.532, anche se le
cooperative di credito rappresentano la minoranza delle
cooperative presenti sul territorio (2,7%). Il valore più
elevato della produzione, invece, si riscontra nelle cooperative
agricole, con oltre 1,9 miliardi di euro nel 2023, mentre le
cooperative di credito hanno il valore aggiunto maggiore (395,14
milioni di euro).
Il rapporto evidenzia le sfide per il futuro:
l'intergenerazionalità e la sostenibilità ambientale.
Un'indagine condotta tra 106 cooperative rivela che circa la
metà tra loro ha meno del 10% di soci giovani. Soltanto il 10%
delle cooperative sociali e di lavoro ha una maggioranza di soci
giovani, mentre questa casistica è assente nelle cooperative
agricole, di consumo e di credito, che dichiarano di avere tra
il 10% e il 20% di persone giovani nella propria base. Nei cda
la presenza dei giovani è ancora più risicata: ad eccezione
delle cooperative agricole, in tutte le altre tipologie più di
una cooperativa su due non conta alcun consigliere sotto i 35
anni.
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