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Borsellino, 'decreto sicurezza ci trasforma in Stato di polizia'

Borsellino, 'decreto sicurezza ci trasforma in Stato di polizia'

Collegamento con gli studenti del 'Buonarroti' a Trento

TRENTO, 29 aprile 2025, 13:20

Redazione ANSA

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"Voi giovani siete la mia unica speranza di poter arrivare alla verità e alla giustizia, che è quello per cui combatto da 30 anni". Lo ha detto Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso dalla mafia il 19 luglio del 1992, in videocollegamento con gli studenti dell'Itt Buonarroti di Trento. "In questo momento - ha aggiunto Borsellino - sto combattendo una lotta terribile con un decreto legge che si chiama decreto sicurezza. Oltre a togliere le libertà a tutte le persone, facendo diventare il nostro Stato come uno Stato di polizia, perché aumenta le pene per le manifestazioni anche legittime, contiene anche l'articolo 31, che dà ai servizi segreti, che a mio avviso hanno avuto un ruolo in tutte le stragi nel nostro Paese da Portella della Ginestra in poi, la possibilità di non rispondere del loro operato di fronte alla legge".
    Nell'aula magna dell'Istituto era presente anche la nipote di Paolo Borsellino, Roberta Gatani, autrice del libro "Cinquantasette giorni", che racconta il periodo intercorso tra la strage di Capaci e la strage di via d'Amelio e che è nato in occasione del 30/o e del 31/o anniversario delle stragi del 1992. Il libro è stato scritto, ha spiegato, perché "si stanno piano piano cancellando quei giorni che vanno dalla strage di Capaci a quella di via d'Amelio". "Cancellando questi 57 giorni - ha aggiunto Gatani - cancelliamo la grandezza di quest'uomo: la sua passione e il suo senso del dovere, ma anche la sua paura. Era un uomo che amava la vita e che avrebbe sicuramente fatto a meno di morire. Ma cancellando questi 57 giorni cancelliamo anche le responsabilità di tutte le persone che in quei 57 giorni non hanno fatto nulla. Perché in realtà davvero non è stato fatto nulla per provare a salvare Paolo Borsellino".
    Insieme a Borsellino e Gatani, è stato ospite dell'incontro anche Walter Ferrari, portavoce del Comitato lavoratori porfido.
    Il "Progetto legalità" dell'Itt Buonarroti, ha spiegato la docente referente, Lucia Sciumbata, è attivo da più di quattro anni. "Vogliamo portare avanti il concetto di legalità cercando di risvegliare gli animi delle nuove generazioni", ha detto all'ANSA. "Anni fa abbiamo ospitato Fiammetta Borsellino, mentre quest'anno abbiamo incontrato anche Pietro Grasso e Sara Loffredi, autrice del libro 'La casa di Paolo'".
   

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