"Dobbiamo fare in modo che la
Regione possa trarre preziosi spunti dalle riflessioni che
emergeranno oggi per riorientare le politiche di genere e di
riequilibrio dei carichi delle cure familiari e promuovere
misure di conciliazione dei tempi di vita e lavoro per
migliorare la condizione delle donne in Umbria". Così la
consigliera regionale Letizia Michelini (intervenuta in
rappresentanza della presidente dell'Assemblea legislativa,
Sarah Bistocchi) ha aperto a palazzo Cesaroni i lavori del
convegno "La condizione delle donne lavoratrici in Umbria"
organizzato da Inps, Inail e Ispettorato del lavoro.
"In un recente incontro - ha sottolineato Michelini - sono
stati illustrati i dati socio-economici della nostra regione.
Sono rimasta colpita da quelli sulla formazione, con le donne
che vantano un livello di istruzione più elevato ma allo stesso
tempo devono subire la migrazione verso altre regioni per
trovare un lavoro adeguato. La migrazione delle donne avviene
quindi verso luoghi e contesti in cui vengono garantiti servizi
mirati e condizioni di vita migliori. Si tratta di una
distorsione che si registra in tutto il paese, con le donne che
faticano di più a raggiungere ruoli apicali nelle aziende e
nelle istituzioni. Con le quote rosa viene forzata
legislativamente la presenza di donne in ruoli istituzionali e
politici ma nelle apicalità delle strutture organizzative delle
società pubbliche e private ciò non avviene e il 'tetto di
cristallo' non viene sfondato. Anche la tematica, drammatica ed
attuale, delle morti sul lavoro deve tornare ad essere al centro
dell'azione e dell'attenzione, visti anche i dati preoccupanti
che richiedono interventi urgenti sui modelli organizzativi e
sulla prevenzione, affinché i meccanismi di controllo siano più
efficienti".
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