Nei primi nove mesi
dell'anno il Centro dei disturbi del comportamento alimentare di
Umbertide ha operato 45 "ricoveri salvavita" ed erogato oltre 2
mila e 100 prestazioni. E' quanto emerso da un bilancio
dell'attività della struttura.
Numeri illustrati in una conferenza stampa alla quale hanno
preso parte l'assessore regionale alla Sanità Luca Barberini, il
direttore generale dell'Usl Umbria 1, Andrea Casciari, il
sindaco di Umbertide, Luca Carizia, la direttrice della Rete
Dca, Laura Dalla Ragione, il responsabile della pediatria
dell'Area nord, Guido Pennoni, e il responsabile della medicina
a Umbertide, Roberto Paris.
"L'ambulatorio dei disturbi del comportamento alimentare e
del peso - ha ricordato Casciari - si inserisce all'interno
della rete per il trattamento dei disordini alimentari dell'Usl
Umbria 1 che comprende i due centri di Todi dedicati
all'anoressia e bulimia e il centro Dai di Città della Pieve
specializzato per l'obesità. Si tratta di un'organizzazione
unica nel panorama della sanità pubblica italiana. La nostra
azienda ha voluto sostenere l'attività dei centri Dca
promuovendo tra l'altro una forte integrazione con le strutture
ospedaliere per garantire un percorso sempre più accurato ai
pazienti e alle loro famiglie".
"In Umbria - ha sottolineato Barberini - sono circa 11 mila
le persone interessate da disturbi del comportamento alimentare,
un fenomeno sempre più diffuso soprattutto fra i giovani e in
età infantile. Il Centro di Umbertide rappresenta un'eccellenza,
a disposizione di tutta la comunità umbra e non solo, in grado
di dare risposte efficaci e di qualità a bisogni di salute
particolari, grazie a un approccio multidisciplinare e a una
forte integrazione con l'ospedale e il territorio".
"Il nostro è diventato un centro di riferimento a livello
nazionale - spiega Laura Dalla Ragione in una nota dell'Usl - in
quanto per primi ci siamo specializzati nel trattamento dei
disordini alimentari infantili (da tre a 10 anni) grazie ad una
equipe specializzata che ha messo in atto protocolli per il
trattamento dei disturbi selettivi dell'alimentazione. In questo
senso il progetto di ricerca 'Le mani in pasta' che riguarda
proprio tale segmento di patologia, è stato presentato in
congressi e seminari nazionali e ha determinato molto interesse
presso il Ministero della Salute. Siamo orgogliosi, inoltre, di
aver costruito dei percorsi terapeutici (Pdta) nella gestione di
ricoveri salvavita per i pazienti con una grave compromissione
del quadro clinico, presso il reparto di pediatria dell'ospedale
di Città di Castello e quello di medicina di Umbertide. Nel 2018
abbiamo fatto 22 ricoveri salvavita, presso la medicina di
Umbertide e 23 di pazienti minori presso la pediatria di Città
di Castello".
Il Centro Dca di Umbertide è nato nel 2013 e nell'ottica
della realizzazione di un servizio integrato - si sottolinea in
una nota dell'Usl -, nel 2014 un partito un servizio di day
service per i Dca finalizzato all'ampliamento delle indagini
strumentali e diagnostiche per pazienti affetti da Dca.
Dall'apertura del servizio di day service sono stati fatti 200
accessi, dei quali 53 nel 2017, in collaborazione con i
professionisti del poliambulatorio dell'ospedale di Umbertide.
Il paziente con Dca riceve in una mattinata l'intera gamma
delle prestazioni diagnostiche necessarie (esami ematochimici,
cardiologici, Moc) riuscendo a garantire una valutazione
diagnostica "tempestiva e appropriata".
Dal 2013 sono stati seguiti presso il centro Dca 737
pazienti, con diagnosi di anoressia, bulimia, disturbo da
alimentazione incontrollata e disturbi selettivi
dell'alimentazione, per un totale di 2.124 prestazioni
specialistiche, aggiornato al terzo trimestre del 2018.
Variegata è la gamma di servizi ambulatoriali che vengono
erogati al paziente e ai loro familiari: assessment
psico-nutrizionale, formulazione della diagnosi e restituzione
del progetto terapeutico, presa in carico individuale
psicologica e nutrizionale, supporto psicologico individuale e
di gruppo rivolto ai genitori, one day treatment per pazienti
con disturbo da alimentazione incontrollata, che include
incontri di gruppo psico-nutrizionali ed attività psico-motorie.
Un "grande lavoro" viene fatto con le famiglie, in
collaborazione con l'associazione Mifidodite, con gruppi
settimanali a loro dedicati.
Viene inoltre eseguito un lavoro "capillare" per quanto
riguarda la prevenzione dei questi disturbi, nelle scuole e
nella agenzie sportive di tutta l'Alta Valle del Tevere e
dell'Alto Chiascio. Proprio perché - è stato spiegato - i
fattori di rischio (tra cui anche il bullismo) sono "diffusi in
tutti gli ambienti giovanili e solo un attento lavoro di
costruzione di fattori protettivi potrà rallentare la crescita
di tale patologia".
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