Parigi ribadisce la sua opposizione
all'ipotesi di una seconda canna del traforo del Monte Bianco,
auspicata invece da più parti in Italia. "La posizione della
Francia costantemente espressa nel quadro" della Commissione
intergovernativa (Cig) per il traforo del Monte Bianco "non è
cambiata". Lo scrive il ministro francese dei Trasporti,
Philippe Tabarot, in una lettera di risposta al deputato
dell'Alta Savoia Xavier Roseren, che si diceva preoccupato "in
merito al progetto di scavo di una seconda canna per il traforo
del Monte Bianco, di cui si è discusso recentemente durante la
riunione del comitato di cooperazione transfrontaliera tra
Francia e Italia", avvenuta nei giorni scorsi a Nizza.
"Il 'comitato tecnico' - scrive Tabarot -, di cui si è
parlato il 7 febbraio e che è stato lanciato su iniziativa
congiunta nel 2023, è un gruppo di lavoro sotto l'egida di due
esperti francesi e italiani. Il suo mandato non è quello di
studiare solo l'opportunità e la fattibilità di una seconda
canna del traforo del Monte Bianco, ma di lavorare a una
riflessione globale sulla scala dei collegamenti alpini, sulla
resilienza delle infrastrutture e sulla decarbonizzazione del
trasporto su strada. Vorrei assicurarvi che sono impegnato in
questo tipo di pensiero, che fa parte della nostra strategia più
ampia per l'adattamento ai cambiamenti climatici".
La lettera di Tabarot è stata diffusa sui social dallo stesso
Roseren e ripresa dalla coalizione politica Valle d'Aosta
aperta. Per il deputato francese "la valle di Chamonix, già
pesantemente colpita da un preoccupante inquinamento
atmosferico, rischia di vedere questa situazione peggiorare a
causa dell'aumento del traffico stradale causato da questa
infrastruttura aggiuntiva".
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