"Se la Regione intende procedere con l'affidamento diretto alla Compagnia valdostana delle acque, insieme a Finaosta dovrà dire a Cva che si trasformi in una società con caratteristiche di società in house". Così Elio Riccarand (Rete civica), durante una conferenza stampa, spiegando che questa è l'unica modalità possibile per escludere le ipotesi di gare e di partenariato pubblico-privato, in base allo schema di norma di attuazione delle concessioni delle 32 centrali idroelettriche, in scadenza nel 2029.
Parlando di "forze politiche appiattite all'amministrazione Argirò", Riccarand ha detto che "negli ultimi tre anni Cva è andata in una direzione opposta a quella in cui doveva andare: ha acquistato una serie di impianti eolici e fotovoltaici, con intenti speculativi che nulla hanno a che vedere con le finalità iniziali" della società: per questo "dovranno fare marcia indietro se vorranno avere le concessioni senza gara" e "secondo noi questo cda non deve essere più confermato, bisogna cambiare il vertice, che la Regione faccia una scelta chiara per capire dove andare a parare". Il mandato dei vertici di Cva - ha ricordato - è in scadenza nei prossimi mesi.
La consigliera regionale Chiara Minelli ha riferito di due iniziative sul tema, una in Parlamento e l'altra in Consiglio Valle. I leader di Avs, i deputati Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, hanno depositato un'interrogazione a risposta orale alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, per chiedere "se è stato calendarizzato l'esame da parte del cdm dello schema di decreto legislativo" sulle norme di attuazione per le concessioni idroelettriche. Soltanto dopo l'approvazione infatti, hanno sottolineato Minelli e Riccarand, la Regione potrà legiferare. Sull'argomento, Rete civica ha già pronta una sua proposta. Inoltre, con un'interpellanza al presidente della Regione Testolin, la consigliera di Pcp chiede "quali sono le interlocuzioni in corso con il governo italiano ai fini di una rapida approvazione" del decreto legilativo" e "quali azioni" si intende assumere per collaborare con i parlamentari valdostani per "sollecitare la rapida approvazione" dello stesso decreto.
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