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Il Papa: "La tratta di persone una vergogna, viola gravemente i diritti"

Il Papa: "La tratta di persone una vergogna, viola gravemente i diritti"

Udienza alla delegazione italiana della rete 'Talitha Kum'

07 febbraio 2025, 16:24

Redazione ANSA

ANSACheck
Papa Francesco - RIPRODUZIONE RISERVATA

Papa Francesco - RIPRODUZIONE RISERVATA

 "Non possiamo accettare che tante sorelle e tanti fratelli siano sfruttati in maniera così ignobile. Il commercio dei corpi, lo sfruttamento sessuale, anche di bambini e bambine, il lavoro forzato sono una vergogna e una violazione gravissima dei diritti umani fondamentali". Lo ha detto papa Francesco ricevendo in udienza a Casa Santa Marta la delegazione della Rete "Talitha Kum" in occasione dell'XI Giornata mondiale contro la tratta di persone.

Video Il parroco di frontiera che aiuta le donne trans

 

Il Pontefice ha voluto ringraziare "Talitha Kum" per il servizio che svolge quotidianamente nella lotta contro la tratta di persone. "Ci ritroviamo alla vigilia della festa di Santa Giuseppina Bakhita, che fu vittima di questa terribile piaga sociale - ha ricordato -. La sua storia ci dà tanta forza, mostrandoci come, nonostante le ingiustizie e le sofferenze subite, con la grazia del Signore sia possibile rompere le catene, tornare liberi e diventare messaggeri di speranza per altri che sono in difficoltà".

Francesco ha sottolineato che "la tratta è un fenomeno globale che miete milioni di vittime e non si ferma davanti a nulla. Trova sempre nuovi modi per insinuarsi nelle nostre società, ad ogni latitudine". "Di fronte a questo dramma non possiamo restare indifferenti - ha proseguito - e, proprio come fate voi, dobbiamo unire le nostre forze, le nostre voci e richiamare tutti alle proprie responsabilità, per contrastare questa forma di criminalità che guadagna sulla pelle delle persone più vulnerabili". "So che siete un gruppo internazionale, alcuni di voi sono arrivati da molto lontano per questa settimana di preghiera e riflessione contro la tratta. Vi ringrazio!", ha aggiunto, congratulandosi in modo speciale "con i giovani ambasciatori contro la tratta che, con creatività ed energia, trovano sempre nuovi modi per sensibilizzare e informare". "Incoraggio tutte le organizzazioni di questa rete e tutti i singoli che ne fanno parte a continuare ad unire le forze, mettendo al centro le vittime e i sopravvissuti, ascoltando le loro storie, prendendovi cura delle loro ferite e amplificando la loro voce - ha concluso il Papa -. Questo significa essere ambasciatori di speranza; e spero che in questo Giubileo tante altre persone seguano il vostro esempio".

 

Il Papa: "I governanti si uniscano nella lotta contro la tratta di persone"

"La tratta è un fenomeno complesso, in continua evoluzione, e trae alimento da guerre, conflitti, carestie e conseguenze dei cambiamenti climatici. Pertanto richiede risposte globali e uno sforzo comune, a tutti i livelli, per contrastarlo. Invito dunque tutti voi, in modo particolare i rappresentanti dei governi e delle organizzazioni che condividono questo impegno, a unirsi a noi, animati dalla preghiera, per promuovere le iniziative in difesa della dignità umana, per l'eliminazione della tratta di persone in tutte le sue forme e per la promozione della pace nel mondo". Lo afferma papa Francesco nel Messaggio inviato in occasione dell'XI Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, evento che ricorre domani nella memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita - donna e religiosa sudanese, sin da bambina vittima di tratta - e che quest'anno ha per tema "Ambasciatori di speranza: insieme contro la tratta di persone". "In questo anno giubilare camminiamo insieme, come 'pellegrini di speranza', anche sulla strada del contrasto alla tratta - richiama il Pontefice -. Ma come è possibile continuare a nutrire speranza davanti ai milioni di persone, soprattutto donne e bambini, giovani, migranti e rifugiati, intrappolate in questa schiavitù moderna? Dove attingere sempre nuovo slancio per contrastare il commercio di organi e tessuti umani, lo sfruttamento sessuale di bambini e bambine, il lavoro forzato, compresa la prostituzione, il traffico di droghe e di armi?".

"Come facciamo a registrare nel mondo tutto questo e a non perdere la speranza? - chiede ancora Francesco - Solo sollevando lo sguardo a Cristo, nostra speranza, possiamo trovare la forza di un rinnovato impegno che non si lascia vincere dalla dimensione dei problemi e dei drammi, ma nel buio si adopera per accendere fiammelle di luce, che unite possono rischiarare la notte finché non spunti l'aurora". Secondo il Papa, "ci offrono un esempio i giovani che in tutto il mondo lottano contro la tratta: ci dicono che bisogna diventare ambasciatori di speranza e agire insieme, con tenacia e amore; che occorre mettersi a fianco delle vittime e dei sopravvissuti".

Ed esorta a "evitare di assuefarci all'ingiustizia", ad "allontanare la tentazione di pensare che certi fenomeni non possano essere debellati". E anche a "promuovere, con coraggio ed efficacia, iniziative mirate per indebolire e contrastare i meccanismi economici e criminali che traggono profitti dalla tratta e dallo sfruttamento". Bergoglio invita quindi "anzitutto a metterci in ascolto, con vicinanza e compassione, delle persone che hanno fatto esperienza della tratta, per aiutarle a rimettersi in piedi e insieme con loro individuare le vie migliori per liberare altri e fare prevenzione".

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