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Opere missionarie, "libertà e giustizia contro i tempi malvagi"

Opere missionarie, "libertà e giustizia contro i tempi malvagi"

Incontro in Gregoriana: 'con i poveri sguardo diverso sul mondo'

ROMA, 10 aprile 2025, 11:06

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Oggi si assiste a un estremismo e un nazionalismo che tendono a soffocarci, e generano ansie soprattutto nei giovani. C'è una tendenza a difendere solo i propri interessi, a creare paure. Noi invece puntiamo a percorsi di condivisione e di dialogo: In questo si tratta di generare una cultura, che è anche il grande tentativo di papa Francesco".
    Il superiore della Provincia euro-mediterranea della Compagnia di Gesù, padre Ronny Alessio, sintetizza così il senso dell'incontro svoltosi ieri all'Università Gregoriana "L'altro sguardo sul mondo. Cooperazione missionaria: una visione di libertà e giustizia sociale", promosso, insieme alla Facoltà di Scienze sociali dell'Ateneo, dalla Fondazione Magis Ets, opera missionaria proprio della Provincia dei Gesuiti guidata da padre Alessio.
    Nel suo intervento su "missione e libertà" e sul ruolo della Compagnia di Gesù, il Provinciale ha posto l'accento sull'"attenzione grande ai poveri, alla pace, all'educazione, ai diritti umani, alla spiritualità, all'educazione alla fede", sottolineando come papa Francesco "metta molto l'accento sui poveri". E ha espresso "orgoglio" su come la Fondazione Magis lo faccia "in 20 paesi diversi, con grande sensibilità e attenzione". Ed è proprio contro "il tentativo di rendere invisibili i poveri, lo 'scarto' teorizzato da Bauman", che oggi occorre "uno sguardo diverso sul mondo", come nel titolo del convegno.
    Il presidente del Magis Ambrogio Bongiovanni, parlando delle sfide attuali della cooperazione internazionale, ha ricordato "i tre verbi in cui è racchiuso il contributo delle opere missionarie allo sviluppo della società contemporanea: vedere, giudicare, agire". E in particolare "agire non certo per assecondare i potenti di turno, ma per camminare con i poveri, ascoltare il loro grido, ascoltare il grido della terra", in una modalità "profetica", che "come tale sicuramente ha dei prezzi".
    E anche se, "in tema di giustizia sociale e di violazioni della libertà, anche religiosa", siamo di fronte a "tempi malvagi", come li ha chiamati papa Bergoglio, l'analisi non dipinge un quadro tutto in negativo: "il Giubileo - ha osservato Bongiovanni - ci chiama ad essere 'pellegrini di speranza', e già quello di generare speranza è un percorso controcorrente rispetto ai linguaggi attuali, bellicisti e di soli contrasti".
    Il padre gesuita Daniel Huang, coordinatore della Specializzazione in Missiologia, ha descritto come "una sfida enorme" quella che il Papa chiama "dimensione sociale dell'evangelizzazione", e di cui il Magis "è un esempio nei paesi dove opera". E ha enucleato le "cinque aree di cambiamento" che oggi richiedono "un particolare impegno sociale da parte della Chiesa": "il protezionismo economico, e tutti siamo preoccupati per quanto sta accadendo, con costi umani, perdita di lavoro e soprattutto la fine della solidarietà internazionale"; "l'economia dell'attenzione, con la diffusione di fake news con cui l'attenzione viene catturata, e l'uso dell'intelligenza artificiale che trasforma il lavoro e la governance"; "la rinascita del populismo e dell'autoritarismo, che fa emergere una fragilità della democrazia, fomentando anche tensioni più basse, egoistiche"; "la polarizzazione, con l'indebolimento del senso del bene comune"; "la crisi di speranza, che tocca in modo più pesante i giovani, e si manifesta anche con il non voler avere figli". All'incontro sono intervenuti anche l'altro gesuita Peter Lah, decano della Facoltà di Scienze sociali, la presidente del Focsiv Ivana Borsotto e Paolo Garonna, economista e presidente della Fondazione Centesimus Annus pro Pontifice.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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