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Restauri e nuovo piano esodo, San Pietro si rinnova

Restauri e nuovo piano esodo, San Pietro si rinnova

Ma si rassicura,"nessun rischio incendio o attacco terroristico"

CITTÀ DEL VATICANO, 11 aprile 2025, 18:48

Redazione ANSA

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(di Manuela Tulli) La basilica di San Pietro è uno dei luoghi più frequentati al mondo: dodici milioni di persone l'anno che, con il Giubileo in corso, potrebbero raddoppiare. Ora è in grado di offrire alla vista dei pellegrini anche una serie di opere restaurate: dopo il Baldacchino e la Gloria, tornano a splendere, nel loro contrasto tra il nero e l'oro, anche il monumento funebre di Urbano VIII di Gian Lorenzo Bernini e quello di Paolo III realizzato da Guglielmo Della Porta. Meraviglie che sono tornate alla loro originaria bellezza.
    Ma per accogliere meglio i pellegrini è stato anche messo a punto un nuovo piano esodo, eliminando i gradini alle porte d'uscita che sono stati coperti da passerelle, ed è stata migliorata l'illuminazione della necropoli vaticana.
    Quanto al piano esodo, nella conferenza stampa in Vaticano, si è precisato che non si teme per la Basilica di San Pietro né un incendio né un attentato terroristico. Quanto invece "rischi incogniti" che provocano ondate anomale di folle, un po' come accaduto nelle ultime tragedie che hanno riguardato discoteche.
    Quanto invece ai restauri eseguiti, che il Papa aveva voluto vedere ieri mattina in anteprima con la sua visita a sorpresa in basilica, "la Fabbrica di San Pietro proverbialmente non si ferma mai e cerca di ricambiare la fede e l'amore dei pellegrini e dei visitatori che entrano in Basilica. Vogliamo restituire - ha detto il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della basilica - quello che ci viene dato e quello che ci ha lasciato nei secoli questo luogo dello spirito. Anche e soprattutto nell'Anno Giubilare. Nel cuore del Giubileo della Speranza il restauro dei monumenti funebri dei pontefici Paolo III e Urbano, così come la nuova illuminazione della Necropoli e delle Grotte Vaticane, si rivelano gesti di luce e di memoria, che accompagnano il pellegrino in un'esperienza di contemplazione, fede e bellezza".
    Nei lavori eseguiti anche una curiosità: nel monumento funebre dedicato dal Bernini ad Urbano VIII c'è sulla sinistra la statua che rappresenta la Carità: una donna formosa che allatta un bambino. Nei lavori di restauro è stato deciso di togliere il velo in marmo che era stato sovrapposto per nascondere il seno, una pratica censoria che era molto diffusa (si pensi ai cosiddetti 'braghettoni' con i quali si decise di coprire le parti intime delle figure michelangiolesche della Cappella Sistina) nei lavori di restauro dei secoli passati.
   
   

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