"E' la vigilia di un appuntamento
di estrema importanza per il Paese e per Venezia: Il G20 è
importante e complicato, perché siamo una città d'acqua dove
tutto si svolge in maniera differente". Lo spiega il prefetto di
Venezia Vittorio Zappalorto illustrando stamane le misure di
ordine pubblico programmate per l'evento del G20 dell'Economia
che coinvolgerà la città la prossima settimana. Zappalorto
sottolinea che l'idea condivisa "è stata quella, dopo un anno di
chiusure e restrizioni, di non chiudere nulla a Venezia. Il
meeting si svolgerà in una città accogliente e aperta, nella
quale i divieti saranno limitati al minimo indispensabile.
Dobbiamo garantire sicurezza e ospitalità adeguata, assicurando
che i lavori si svolgano in modo sereno e senza contestazioni".
Il prefetto motiva anche la scelta dell'Arsenale quale sede dei
lavori. "Fin da febbraio abbiamo istituito un gruppo permanente
di lavoro con l'incarico di vedere quale sarebbe stato dal punto
di vista della sicurezza il sito più indicato - osserva -.
Lavoro egregio di questura con la Digos, che al termine di
ripetuti sopralluoghi effettuati, ha fatto una graduatoria dei
siti. Tra questi, Arsenale si è dimostrato il più adeguato. Dopo
una interlocuzione con la Presidenza Consiglio, la scelta è
ricaduta sull'Arsenale per volere del Governo". Dal punto di
vista operativo, l'ordine pubblico e la sicurezza in città
verranno gestiti "dalla sala della polizia locale al Tronchetto
-continua - . Venezia accoglierà il meeting nel modo più aperto
possibile, lasciando spazio a chi vorrà contestare". "Vigileremo
perché le forme del dissenso siano quelle previste dalla nostra
costituzione, senza offese e violenza - conclude - . Ci sarà
mobilitazione di forze antagoniste, ma siamo pronti ad accettare
le forme di protesta purché senza danno alla città.
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