"Da un paio d'anni Sorical è
impegnata oltre che nella sua attività di fornitura idrica ai
comuni, anche nel ciclo depurativo. Facciamo parte di un tavolo
permanente istituito dalla regione che vede più attori sul campo
per cercare di migliorare la qualità delle acque di balneazione,
dell'ambiente marino e quindi per dare un impulso allo sviluppo
turistico del territorio". Lo ha detto Giovanni Paolo Marati,
direttore generale Sorical intervenuto con l'amministratore
unico della società Cataldo Calabretta ai lavori dell'iniziativa
su "Ciclo idrico e sostenibilità: da necessità ad opportunità da
non perdere" promossa dall'Associazione Idrotecnica italiana in
collaborazione con la stessa Sorical.
E proprio sul tema depurazione Marati, rispondendo alle
domande dei giornalisti ha sostenuto che "il punto di partenza
nella depurazione, purtroppo, vede la regione con notevoli
presenze di comuni in infrazione comunitaria. Lo sappiamo, ci
sono delle procedure aperte, c'è un commissario di governo che è
stato istituito, un commissario unico per la depurazione, che si
deve occupare della progettazione e del superamento della
procedura di infrazione attraverso interventi strutturali
importanti che riguardano circa 200 comuni". "C'è un piano di
investimenti - ha spiegato il direttore generale - specifico di
Sorical. Le risorse recentemente stanziate dalla Regione sia per
quanto riguarda i fondi Fsc per quanto riguarda i fondi dei Por
2021 e considerando anche un finanziamento Pnrr che sta attuando
Sorical ammontano a circa 140 milioni di euro che si sommano a
quelli già in dotazione al commissario unico che ovviamente ha
una dotazione nazionale di fondi. Quindi, diciamo che il
programma di interventi sulla depurazione è assolutamente
importante, forse non è sufficiente, nel senso che bisognerà più
avanti aggiornare questa programmazione. Questi sono interventi
anche di medio e lungo termine, di entità notevole, che dovranno
essere pianificati sulla base delle priorità che verranno fuori
dall'analisi del territorio che faremo nei prossimi mesi".
Marati ha anche parlato della vetustà delle reti Idriche:
"Vetustà - ha sottolineato - che si sconta soprattutto in alcune
realtà urbane molto importanti come Catanzaro, Cosenza, da
questo punto di vista ci sono in vista interventi risolutivi,
soprattutto parliamo di Catanzaro. C'è una situazione degli
schemi idrici regionali che necessita di un intervento di
rifunzionalizzazione perché sono schemi che risalgono alla Cassa
del Mezzogiorno. Ci sono ovviamente dei programmi. C'è un
impegno da parte della regione a finanziare degli interventi
urgenti e ci sono già 51 milioni di euro programmati
nell'immediato per intervenire sulla parte idrica, oltre alla
depurazione. Quindi attiveremo a breve tutti gli appalti
relativamente al riammodernamento di tutti gli impianti idrici
di adduzione, ma anche degli impianti di sollevamento e la
sostituzione dei tratti più critici delle condotte. È chiaro che
questo è un primo programma che ha un orizzonte di 2-3 anni
sostanzialmente di interventi. Già sono 51 milioni di euro, ma a
questo dovranno seguirne degli altri perché il piano d'ambito
prevede 2,2 miliardi di euro di investimenti sul territorio".
"Aver avviato un piano per gli investimenti - ha
sottolineato l'amministratore unico Calabretta - significa anche
che bisogna rispondere a quelle che sono le richieste non solo
dello Stato Italia ma anche dell'Unione Europea che ci chiede di
avviare un importante processo per rendere resilienti le
infrastrutture idriche ma anche di essere in linea con quello
che il programma delle Nazioni Unite ovvero avere una risorsa
che sia utilizzata in maniera consapevole dai cittadini che non
ci siano gli sprechi, che ci sia anche un'ottimizzazione per
quel che attiene la gestione della risorsa. E' ovvio che questi
sono problemi che noi condividiamo con le altre regioni. La
siccità ha provocato ulteriori problemi al sistema, però oggi
noi dobbiamo anche attraverso l'innovazione tecnologica sapere
che possiamo monitorare le perdite per avere poi la gestione
delle reti comunali, perché questo è l'obiettivo, quello
finalmente di avere un rapporto diretto con i cittadini e non
solo chiedere il pagamento di quanto dovuto e quindi adempiere
all'obbligazione il pagamento della bolletta, ma soprattutto
avere un confronto con i cittadini per comprendere che la
risorsa non è inesauribile, che il bilancio idrico prevede che
ci sia un utilizzo consapevole della risorsa".
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