L'aeroporto di Capodichino genera
complessivamente un valore aggiunto pari a 4,2 miliardi di euro
e ha circa 112 mila occupati (circa il 6,5% dei posti di lavoro
totali regionali), contribuendo al 4,2% del Pil regionale. E'
quanto emerge dallo studio Nomisma "L'impatto economico-sociale
dell'Aeroporto internazionale di Napoli", che ha evidenziato la
"portata strategica" dello scalo per lo sviluppo del turismo e
delle attività industriali, logistiche e commerciali del
territorio.
Secondo lo studio, "la presenza dello scalo, e la sua
capacità di connessione con altri aeroporti, innesca o amplifica
meccanismi di sviluppo per componenti strategiche dell'economia
locale e nazionale, quali, per citare solo le più importanti: i
flussi turistici, i volumi di esportazioni di beni e servizi, le
scelte di localizzazione di sedi di imprese multinazionali".
Come ha evidenziato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi,
"lo studio Nomisma certifica che si tratta del quarto aeroporto
per traffico di passeggeri, stimati in 12,3 milioni per il 2023,
con una crescita del +12,7% sul 2022 e del +13,3 sui livelli del
2019, e con un impatto sul Pil regionale superiore al miliardo
di euro".
"I dati emersi dalla ricerca - sopiegano i vertici della
Gesac, la società che gestisce lo scalo, con l'ad Roberto
Barbieri - confermano la valenza strategica dell'aeroporto di
Napoli e il suo ruolo trainante nello sviluppo economico e
sociale del territorio. Il progressivo e costante arricchimento
dell'offerta voli, composta da 113 destinazioni, servite dai
principali vettori tradizionali e low cost, ha agevolato il
movimento di turisti, studenti, imprenditori e merci, generando
posti di lavoro, iniziative imprenditoriali e flussi di idee e
conoscenze". Intanto Gesac lavora per avere aerei più grandi,
con un numero maggiore di passeggeri in arrivo, e sul nuovo
scalo aeroportuale in Campania, a Salerno, che sarà gestito
dalla stessa società.
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