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Nauticsud:Amato (AFINA),servono più porti e più cultura del mare

Nauticsud:Amato (AFINA),servono più porti e più cultura del mare

Dall'8 febbraio a Napoli la 51ma edizione con 600 imbarcazioni

NAPOLI, 06 febbraio 2025, 15:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La nautica italiana rischia di perdere appeal se non ci saranno "una maggiore divulgazione della cultura del mare e la realizzazione di posti barca". In caso contrario questo comparto produttivo "può considerarsi in crisi". E' il pensiero di Gennaro Amato, presidente di AFINA (Associazione Filiera Italiana della Nautica), che organizza il Nauticsud, espresso oggi nella presentazione della manifestazione, giunta alla 51ma edizione, in programma nella Mostra d'Oltremare di Napoli dall'8 al 16 febbraio. "Come hanno affermato anche i rappresentanti delle forze militari - ha aggiunto Amato - si evidenzia la necessità di realizzare 'marina' attrezzati per la nautica da diporto e soprattutto di educare e regolarizzare l'accesso alla nautica per i giovani diportisti. Per questo motivo il Nauticsud diventerà, nei prossimi anni, luogo di confronto e sviluppo per le politiche culturali e d'insegnamento dei regolamenti nautici". E sulla necessità di realizzare in particolare a Napoli più posti barca ha insistito Amato: "Ci sono diverse idee in campo specie per l'area di Mergellina. Come AFINA lavoriamo perché si realizzino al più presto con il coinvolgimento innanzitutto di Comune e Soprintendenza". Una carenza evidenziata da alcuni numeri diffusi nell'incontro: in Campania vi sono 16.400 posti barca ufficiali disponibili a fronte - per il solo Golfo di Napoli - di 52mila richieste per le imbarcazioni esistenti.
    La fiera nautica, organizzata e realizzata dal binomio Mostra d'Oltremare-AFINA, assume. è stato detto, "il ruolo di vetrina in anteprima delle produzioni cantieristiche per il 2025".
    Durante l'incontro, alla presenza dei vertici della Mostra d'Oltremare, Maria Caputo e Remo Minopoli, sono intervenuti rappresentanti del Corpo dei Carabinieri, della Marina Militare e della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza, oltre a Carlo Palmieri e Francesco Benucci, rispettivamente vice presidente e direttore generale dell'Unione Industriali di Napoli, Antonino Della Notte presidente campano dell'Aicast.
    Fra le questioni analizzate quella della burocrazia.
    L'ammiraglio Pier Paolo Burri, della Marina Militare ha affermato: "Vanno eliminati i vincoli allo sviluppo della nautica, serve uno snellimento delle procedure sia in ambito strutturale sia in quello applicativo delle norme". Gli ha fatto eco il colonnello dei carabinieri, vice comandante della Legione Campania, Claudio Mazzarese Fardella Mungivera che ha puntato il dito proprio nella lentezza burocratica del sistema: "Tanta burocrazia, tanta corruzione - ha detto nel suo intervento, citando le parole di Tacito sull'eccesso di leggi - servono circuiti produttivi e costruttivi più veloci". Il capitano di vascello della Guardia Costiera Gennaro Pappacena ha sottolineato: "La semplificazione dei sistemi limiterebbe gli abusi stagionali degli ormeggi".
    Alla fiera partecipano oltre 200 espositori, in rappresentanza di circa 500 brand, con oltre 600 imbarcazioni in esposizione su una superficie complessiva, tra gli interni dei 7 padiglioni occupati e gli esterni, di circa 52mila metri quadrati. E' stato sottolineato durante l'incontro: "La crisi del comparto nautico, che coinvolge in particolare il segmento produttivo tra i 6 e 12/15 metri, sembra non coinvolgere il Nauticsud 2025 che, invece, registra ritorni eccellenti e nuovi cantieri in ascesa". Insomma, pur con una crisi in atto nel settore, il Nauticsud e Napoli "risultano ancora essere una piazza di grande attrazione per il mercato della nautica sul quale, però, c'è molto da fare per rilanciare un comparto che rischia il tracollo per fattori esterni a quelli della produttività". L'SoS lanciato si riassume in queste parole: "L'assenza di sistemi a tutela degli addetti ai lavori, dalla carenza di ormeggi alle infrastrutture inesistenti, passando per i servizi turistici e di accoglienza, rischiano di far saltare una delle poche realtà valide dell'intero Sud Italia".
   

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