La nautica italiana rischia di
perdere appeal se non ci saranno "una maggiore divulgazione
della cultura del mare e la realizzazione di posti barca". In
caso contrario questo comparto produttivo "può considerarsi in
crisi". E' il pensiero di Gennaro Amato, presidente di AFINA
(Associazione Filiera Italiana della Nautica), che organizza il
Nauticsud, espresso oggi nella presentazione della
manifestazione, giunta alla 51ma edizione, in programma nella
Mostra d'Oltremare di Napoli dall'8 al 16 febbraio. "Come hanno
affermato anche i rappresentanti delle forze militari - ha
aggiunto Amato - si evidenzia la necessità di realizzare
'marina' attrezzati per la nautica da diporto e soprattutto di
educare e regolarizzare l'accesso alla nautica per i giovani
diportisti. Per questo motivo il Nauticsud diventerà, nei
prossimi anni, luogo di confronto e sviluppo per le politiche
culturali e d'insegnamento dei regolamenti nautici". E sulla
necessità di realizzare in particolare a Napoli più posti barca
ha insistito Amato: "Ci sono diverse idee in campo specie per
l'area di Mergellina. Come AFINA lavoriamo perché si realizzino
al più presto con il coinvolgimento innanzitutto di Comune e
Soprintendenza". Una carenza evidenziata da alcuni numeri
diffusi nell'incontro: in Campania vi sono 16.400 posti barca
ufficiali disponibili a fronte - per il solo Golfo di Napoli -
di 52mila richieste per le imbarcazioni esistenti.
La fiera nautica, organizzata e realizzata dal binomio Mostra
d'Oltremare-AFINA, assume. è stato detto, "il ruolo di vetrina
in anteprima delle produzioni cantieristiche per il 2025".
Durante l'incontro, alla presenza dei vertici della Mostra
d'Oltremare, Maria Caputo e Remo Minopoli, sono intervenuti
rappresentanti del Corpo dei Carabinieri, della Marina Militare
e della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza, oltre a
Carlo Palmieri e Francesco Benucci, rispettivamente vice
presidente e direttore generale dell'Unione Industriali di
Napoli, Antonino Della Notte presidente campano dell'Aicast.
Fra le questioni analizzate quella della burocrazia.
L'ammiraglio Pier Paolo Burri, della Marina Militare ha
affermato: "Vanno eliminati i vincoli allo sviluppo della
nautica, serve uno snellimento delle procedure sia in ambito
strutturale sia in quello applicativo delle norme". Gli ha fatto
eco il colonnello dei carabinieri, vice comandante della Legione
Campania, Claudio Mazzarese Fardella Mungivera che ha puntato il
dito proprio nella lentezza burocratica del sistema: "Tanta
burocrazia, tanta corruzione - ha detto nel suo intervento,
citando le parole di Tacito sull'eccesso di leggi - servono
circuiti produttivi e costruttivi più veloci". Il capitano di
vascello della Guardia Costiera Gennaro Pappacena ha
sottolineato: "La semplificazione dei sistemi limiterebbe gli
abusi stagionali degli ormeggi".
Alla fiera partecipano oltre 200 espositori, in
rappresentanza di circa 500 brand, con oltre 600 imbarcazioni in
esposizione su una superficie complessiva, tra gli interni dei 7
padiglioni occupati e gli esterni, di circa 52mila metri
quadrati. E' stato sottolineato durante l'incontro: "La crisi
del comparto nautico, che coinvolge in particolare il segmento
produttivo tra i 6 e 12/15 metri, sembra non coinvolgere il
Nauticsud 2025 che, invece, registra ritorni eccellenti e nuovi
cantieri in ascesa". Insomma, pur con una crisi in atto nel
settore, il Nauticsud e Napoli "risultano ancora essere una
piazza di grande attrazione per il mercato della nautica sul
quale, però, c'è molto da fare per rilanciare un comparto che
rischia il tracollo per fattori esterni a quelli della
produttività". L'SoS lanciato si riassume in queste parole:
"L'assenza di sistemi a tutela degli addetti ai lavori, dalla
carenza di ormeggi alle infrastrutture inesistenti, passando per
i servizi turistici e di accoglienza, rischiano di far saltare
una delle poche realtà valide dell'intero Sud Italia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA